“La spesa sanitaria tornerà a segnare delle riduzioni nel biennio 2023-2024, mentre nel 2025 si prevede la sua stabilizzazione, a ragione dei minori oneri connessi alla gestione dell’emergenza epidemiologica”.

È quanto si legge nella Nadef (Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza) approvata dal Governo e appena pubblicata dal Mef (Ministero dell'Economia e delle Finanze) che aggiorna anche per la Sanità le previsioni economiche per i prossimi anni che alla luce dei numeri paiono sempre più buie.

Rispetto al Def di primavera la spesa sanitaria per il 2022 sale a quota 133,998 mld (nel Def era 131,710 mld) pari al 7,1% sul Pil (nel Def era il 7%). Anche la Nadef conferma il calo nel 2023 con una spesa che scenderà a 131,724 mld, pari al 6,7% del Pil (Nel Def era al 6,6%). Calo ancora più vertiginoso nel 2024 dove la spesa scenderà a 128,708 mld pari al 6,2% del pil (nel Def era al 6,3%). Nel 2025 una lieve crescita a quota 129,428 mld pari però al 6,1% del Pil (era il 6,2% nel Def). 

Quanto alla spesa corrente, rispetto alle stime del Def si registra un lieve incremento della spesa sanitaria che crescerà complessivamente di 736 milioni di euro nel triennio 2023-2025. Una crescita esigua che probabilmente non sarà sufficiente neanche a compensare l'inflazione e il rincaro delle spese per l'energia che ci accompagnerà almeno fino a tutto il prossimo anno.

Finita l'emergenza Covid e con l'arrivo della crisi energetica il settore sanità sembra stia lentamente scivolando verso un nuovo ridimensionamento che potrebbe rendere ancora più complicata la gestione di alcune emergenze in atto, a partire da quella del personale sanitario che ad oggi non rientra neppure tra i possibili investimenti previsti dalle risorse che arriveranno dal Pnrr.

Starà ora al nuovo Governo decidere se e come invertire la rotta.



Fonte: Quotidiano Sanità