Elizabeth Toledo, la sera del 28 marzo, era convinta che Adam, il figlio di 13 anni di cui in precedenza aveva denunciato la scomparsa alla polizia dopo giorni di assenza, fosse finalmente tornato a casa. Quella domenica sera lo aveva visto entrare nella stanza che condivideva con il fratello.

Il giorno dopo, però, Adam non c'era più... e non solo a casa. Infatti, nelle prime ore della mattina del 29 marzo, un agente della polizia di Chicago gli aveva sparato, uccidendolo, dopo averlo inseguito in un vicolo.

"Voglio solo sapere cosa è realmente accaduto al mio bambino", ha dichiarato Elizabeth Toledo in una conferenza stampa, chiedendo chiarezza alle forze dell'ordine ed esprimendo la propria incredulità in relazione al fatto che il figlio abbia potuto rimanere ucciso in uno scontro a fuoco... giocava con i Lego e andava in bicicletta con i suoi fratelli.

Il Civilian Office of Police Accountability, agenzia indipendente che si occupa di svolgere le indagini che coinvolgono il dipartimento di polizia di Chicago, inizialmente ha cercato di impedire che i video delle "body cam" degli agenti coinvolti nella sparatoria venissero diffuse ma adesso, dopo le insistenze della famiglia e la crescente ira della comunità ispanica locale, ha cambiato idea annunciando che sarà reso pubblico nelle prossime ore. L'agente direttamente responsabile dell'uccisione di Adam è stato temporaneamente sospeso dal servizio.