Che al solo sentir parlare di risposta militare "occidentale" ai crimini di guerra di Putin, alla maggior parte della gente vengano le palpitazioni è giusto e comprensibile, ma forse bisognerebbe tenere un po' più i nervi saldi e guardare in faccia la cruda realtà.

Esemplifico, ma siamo sicuri che se da questa avventura Putin esce non con le ossa rotte, in modo da farsi passare la voglia, ma in modo "pulito", magari dopo una trattativa alla fine della quale non può che ottenere almeno il 90 per cento di quello che pretende, poi vista la rassegnazione (comunque la si voglia chiamare) di ONU, NATO, Comunità Europea, Stati Uniti ecc. poi non gli venga la voglia di riprovarci?

Non credo ci voglia un grande esperto di storia e relazioni internazionali per capire che gente del genere, sperimentato sul campo che per fare quello che gli pare basti schierare un certo numero di carri armati, poi si monta la testa (se non se l'è già montata) e punti più in alto.

E se poi per giunta, per giustificare l' invasione dell'Ucraina, ora ha invocato l'accerchiamento a proposito di un paese ancora non schierato, cosa farà con quei paesi NATO che confinano direttamente con il territorio russo, e quindi possono a maggior ragione (sua) costituire una minaccia di prossimità?

A me pare che per evitare una guerra ora che potrebbe essere limitata, non si fa che rimandare il tutto ad un poi in cui, data l'inevitabile maggiore estensione del conflitto, non si potrà più parlare di Terza Guerra Mondiale, ma semplicemente di Ultima Guerra (anche il "mondiale" non servirebbe più).

E comunque una guerra, forse a molti è sfuggito... c'è già!

Ma pare che quelli che insistono a gridare "No armi all'Ucraina!" siano ciechi e sordi e rifiutino di riflettere che se Putin non si riesce a fermare ora, poi si corre il serio rischio di non avere più piazze dove scendere a manifestare e a sventolare bandiere.