Repubblica ha scritto che Parigi ha deciso di rinviare la tratta francese della Tav Torino-Lione a dopo il 2043 perché "è troppo cara".

In realtà, quello che Repubblica ha riportato è ciò che suggerisce il Conseil d'orientation des infrastructures (Coi) in una relazione preparata per la prossima Conferenza intergovernativa Italofrancese, fissata per il 22 giugno a Lione.

Appresa la notizia, il ministro della Qualunque (opinione, purché conveniente al momento), Matteo Salvini, ha dichiarato: "Al di là degli insulti, delle polemiche e delle provocazioni che registriamo con stupore, siamo preoccupati dalle titubanze francesi a proposito di Tav. Da Parigi ci aspettiamo chiarezza, serietà e rispetto degli accordi: l'Italia è stata ed è di parola, non possiamo accettare voltafaccia su un'opera importante non solo per i due Paesi ma per tutta Europa". 

A chiarire la vicenda è poi intervenuto il ministro dei Trasporti francese Clément Beaune che all'ANSA ha dichiarato che il governo francese non ha deciso alcun rinvio per la Tav Lione-Torino, precisando che le notizie di rinvii nella costruzione di determinate strutture fanno riferimento non a decisioni prese dal governo ma ad un rapporto indipendente consegnato al governo, il cui calendario dei lavori resta, per ora, immutato.

Sempre all'ANSA, una fonte della Transalpine Lione-Torino ha dichiarato: "Il governo non prenderà decisioni a seguito del rapporto del Coi, che è soltanto una consulenza di un gruppo indipendente, prima del prossimo luglio. Non c'è da preoccuparsi, dal momento che non c'è nessuna decisione sulla via di accesso francese. Quello inviato al governo lo scorso febbraio è un rapporto per analizzare gli investimenti sulle infrastrutture di trasporto. Del rinvio ipotizzato dal rapporto, sulla base del fatto che la Lione-Torino sarebbe un progetto troppo caro e non prioritario, non sarebbe contenta neppure l'Europa, che cofinanzia il progetto".