Mentre le economie di quasi tutti i Paesi arrancano a causa della pandemia, quella cinese va a gonfie vele registrando, tra luglio e settembre, una crescita del +4,9% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, anche se, ad esser pignoli, gli analisti avevano previsto un dato leggermente migliore di uno 0,3%.

È vero anche che nei primi tre mesi del 2020, causa Covid, l'economia cinese è diminuita del -6,8% a seguito della chiusura di fabbriche e impianti di produzione a livello nazionale, facendo registrare la prima contrazione dal 1992, quando si è iniziato a raccogliere e pubblicare i dati trimestrali sul proprio prodotto interno.

Però, se i dati della Cina sono corretti (c'è chi non è pronto a giurarci), la sua ripresa economica sarebbe sicuramente molto importante, anche perché non riguarderebbe esclusivamente il mercato interno, come riportano alcuni analisti giapponesi che giustificano il motivo del "rimbalzo" in una ripresa del commercio estero, anche se le "scorie" rappresentate dall'emergenza coronavirus non sono ancora completamente superate.

A settembre le esportazioni sono in crescita del +9,9% e le importazioni del +13,2% rispetto al dato tendenziale.

Ma la Cina dovrebbe riuscire a migliorare ulteriormente i propri conti, grazie alla "Settimana d'oro", una festa che si celebra all'inizio di ottobre, in occasione della quale milioni di cinesi approfittano per fare una vacanza.

Con i viaggi internazionali fortemente limitati a causa della Covid, i cinesi hanno viaggiato e speso all'interno del paese. 637 milioni i viaggi in Cina registrati negli otto giorni della Settimana d'oro 2020, che hanno generato entrate per 466,6 miliardi di RMB (69,6 miliardi di dollari), secondo i dati del suo ministero della Cultura e del Turismo.

Le vendite duty-free nella provincia dell'isola tropicale di Hainan sono più che raddoppiate rispetto al 2019, aumentando di quasi il 150%.