"A trouble shared is a trouble halved", è l'espressione con cui oltremanica si traduce il nostro mal comune mezzo gaudio. Entrambi, sia italiani che britannici, possono fare appello al proverbio come consolazione ai propri guai presenti e futuri causati dalla pandemia.

Infatti, oltre alla crisi sanitaria - Regno Unito e Italia sono i Paesi dove si registra il maggior numero di morti - i due Paesi sembrano uniti, in termini numerici, anche dalla crisi economica prossima ventura. 

I dati dell'Italia già li conosciamo, quelli della Gran Bretagna li ha prospettati quest'oggi la Banca d'Inghilterra che, per il 2020, ha annunciato la più grande recessione di sempre, con un arretramento del Pil del -14%, nel caso le misure di confinamento sociale si estendano fino all'inizio di giugno.

In ogni caso, il governatore Andrew Bailey ha però aggiunto che i consumatori non riprenderebbero comunque  immediatamente a spendere anche in caso di riapertura. Per quello bisognerà attendere almeno fino all'estate.

Il livello di occupazione, dal 4% passerà al 9%. Nel frattempo, 1 persona su 7 ha chiesto alla propria banca di rimandare il pagamento del mutuo, mentre il valore delle abitazioni sarebbe già calato del 15%.

In questo scenario, domenica prossima, Boris Johnson annuncerà le nuove misure per il lockdown. In base alla legislazione corrente, il Governo deve rivedere le restrizioni imposte ogni tre settimane, di cui quella attuale è l'ultima. Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno il potere di divergere da ciò che Johnson deciderà e potrebbero prendere decisioni diverse in relazione alle misure di confinamento e distanziamento sociale.

Johnson ha riunito quest'oggi il Governo per decidere quali indicazioni dare ai britannici a partire dal prossimo lunedì. 

Visto l'attuale tasso di contagio, il premier ha annunciato la massima cautela, ma un allentamento delle attuali restrizioni appare scontato. Il blocco annunciato per la prima volta il 23 marzo nella sostanza rimarrà, ma è possibile che l'obbligo di rimanere a casa venga eliminato, consentendo più attività all'aperto. Gli altri leader del Regno Unito hanno già espresso più di una perplessità in tal senso e se queste saranno le indicazioni di Johnson, probabilmente nei rispettivi Paesi daranno indicazioni diverse.

Il guaio è, però, che i dati sui nuovi contagiati in Gran Bretagna indicano che il plateau del picco raggiunto ad aprile finora è rimasto stabile e non accenna a diminuire. Pertanto, come è possibile pensare, dopo aver registrato oltre 30mila morti, che il contagio possa diminuire allentando le misure di lockdown?