Alla legge di bilancio la parola miracolo è associata con sempre maggior frequenza a causa delle promesse elettorali da mantenere, dei soldi che non ci sono, dei vincoli dell'Europa e dei tempi sempre più stretti per realizzare quello che, a logica, è impossibile realizzare.

Per tali motivi, escludendo la solita propaganda, tutto rimane nel vago e nell'incertezza più assoluta, mentre si avvicina il primo appuntamento con la presentazione del DEF prevista entro fine settembre, in cui qualche dettaglio in più su cosa il governo vuole fare e come farlo dovrà esser resa nota.

E per tale motivo, nonostante i sorrisi e la spensieratezza di facciata, dietro le quinte volano gli stracci.

Lo testimoniano le dichiarazioni del portavoce del premier Conte, Rocco Casalino, riportate oggi da molti quotidiani che hanno pubblicato un messaggio audio su Whatsapp in cui il pentastellato parla di vendette e coltelli da usare contro i tecnici del Mef che, a suo dire, si sarebbero opposti per trovare le risorse per dare la copertura necessaria al reddito di cittadinanza.

«Se poi all’ultimo non escono i soldi per il reddito di cittadinanza, tutto il 2019 sarà dedicato a far fuori una marea di gente del Mef.Sarà una cosa ai coltelli. Tria c’entra il giusto, ci sono una serie di persone che stanno lì da decenni e hanno in mano tutto il meccanismo e proteggono il solito sistema… non è accettabile che non si trovano [sic, ndr.] dieci miliardi del c…»

Nonostante la gravità di tali affermazioni, che danno un'idea della qualità delle persone cui si affidano coloro che adesso rappresentano il Paese, Conte e i 5 Stelle hanno fatto scudo a Casalino, mentre le opposizioni ne hanno chieste le dimissioni.

Ma a parte la vicenda in sé, come accennato in precedenza, quello che più è importante è ciò che rappresenta: l'evidenza di non sapere che cosa fare.


Perché a lanciare l'allarme sui conti, nel caso le coperture indicate a supporto della manovra fossero "farlocche" o venissero ignorati i vincoli indicati dall'Europa, questa mattina è intervenuto anche il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco che, nel corso del suo intervento al 64esimo convegno di Studi Amministrativi, ha dichiarato:

«Vanno tenuti in considerazione i vincoli che derivano dall’elevato livello del debito. Un aumento improduttivo del disavanzo finirebbe col peggiorare le prospettive delle finanze pubbliche, alimentando i dubbi degli investitori e spingendo più in alto il premio per il rischio sui titoli di Stato.Il rapporto tra debito pubblico e prodotto potrebbe rapidamente portarsi su una traiettoria insostenibile![Il ricorso al disavanzo] - ha proseguito Visco - va utilizzato con cautela, assicurando un impiego delle risorse effettivamente rivolto al sostegno dell’attività economica, nel breve e nel più lungo termine. Accrescere la spesa per investimenti finanziandola in disavanzo, senza incidere sul potenziale di crescita, fornirebbe benefici solo temporanei.[Pertanto, non sono da sottovalutare] i rischi a cui, dato l’elevato debito pubblico, ci esporrebbe un aumento improduttivo del disavanzo.Una reazione negativa dei mercati – se ad esempio il premio per il rischio salisse di 200 punti base, restando ancora al di sotto del livello registrato alla fine del 2011 – avvierebbe un rapido aumento del rapporto tra debito e prodotto; tenendo conto dell’impatto negativo sulla crescita economica esercitato dall’aumento dei tassi d’interesse e dalla crisi di fiducia, il rapporto si collocherebbe presto su una traiettoria insostenibile.»

E all'allarme di Visco si è aggiunto anche quello del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti che, nel corso dello stesso evento, ha detto:

«Non possiamo trascurare i vincoli e gli impegni che ci vengono dall’Europa per non esporre la finanza pubblica ad altri rischi. Dobbiamo però utilizzare al meglio tutte le risorse già disponibili.Dobbiamo puntare su una ripresa degli investimenti. Mi riferisco non a progetti molto ambiziosi, ma piuttosto alla necessità di realizzare una sistematica manutenzione e messa in sicurezza di strade, autostrade, ponti, scuole e ospedali. Progetti concreti, che rispondono alle esigenze dei cittadini e che possono e essere cantierabili in tempi ragionevoli.Ciò risponde alla volontà del governo di sostenere la domanda interna e realizzare tassi di crescita migliori. A tal proposito, stiamo lavorando per procedere alla creazione all’interno della presidenza del consiglio di una cabina di regia che monitori lo stato di avanzamento e le eventuali difficoltà nella realizzazione delle opere pubbliche.»

Ma se già non ci sono i soldi per le coperture di clausole di salvaguardia, reddito di cittadinanza, flat tax, Fornero, pensioni minime, pace fiscale e via dicendo... come pensa Giorgetti di trovare i soldi anche solo per la messa in sicurezza di strade, autostrade, ponti, ecc.? Ad esempio, per mettere in sicurezza solo i viadotti sulla Roma L'Aquila sono necessari centinaia di milioni di euro, se non miliardi.

Ma Giorgetti non lo ha fatto sapere... per l'appunto!