Israele e Stati Uniti continuano ad interrogarsi sul quando e sul come l'Iran attaccherà lo Stato ebraico... anticipando ogni volta nuove possibilità. Quel che ormai è certo è che lunedì non vi è stato alcun attacco, almeno da parte di Teheran. Infatti, ieri è stata colpita una base militare in Iraq, quella di Ain al-Assad, dove sono stati feriti cinque militari statunitensi. Nessuno ha rivendicato l'attacco, ma è facile credere che la responsabilità sia da attribuire ad uno dei movimenti sciiti che operano in Iraq come "proxy" dell'Iran.
Nelle scorse ore si sono registrati, invece, alcuni lanci di droni "suicidi" contro il nord di Israele. Un primo gruppo aveva come obiettivo due basi militari dell'IDF tra Acri e Nahariya, in una zona che si affaccia sul Mediterraneo a circa 15 Km dal confine libanese.
L'esercito israeliano ha affermato che sono stati identificati diversi droni che attraversavano il Libano e uno di essi è stato intercettato, aggiungendo che diversi civili sono rimasti feriti a sud della città costiera di Nahariya.
Successivamente, un secondo lancio di droni è avvenuto nelle direzione opposta nella Galilea occidentale.
Sono questi gli attacchi di cui parlava l'Iran? Difficile crederlo. È più probabile che si stiano testando le capacità di difesa di Israele che, nel frattempo, di stare sulla graticola non ne vuole sapere e inizia a parlare di attacco preventivo!
A Teheran, ieri si è visto l'ex generale russo Sergei Kuzhugetovich Shoigu che ha salutato la nuova amministrazione iraniana in qualità di segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione russa.
I rapporti militari tra Iran e Russia sono più che ottimi, con Mosca che fornisce agli ayatollah i propri sistemi di difesa aerea (per ora i più datati S300), e il viaggio di Shoigu, per alcuni, è da collegarsi alla disponibilità di Putin di fornire a Teheran ulteriore supporto militare per affrontare Israele.
E mentre l'occidente sta in ansia per le sorti dello Stato ebraico, Israele continua la propria opera genocida nei confronti dei palestinesi... non solo a Gaza!
Nelle scorse ore nove palestinesi sono stati uccisi dalle forze di occupazione israeliane in diverse aree della Cisgiordania occupata: Aqaba, Jenin, Betlemme...
Finora, il numero dei palestinesi uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre è salito a 612, tra cui 144 bambini, mentre il numero dei feriti ha raggiunto i 5.400.