In una intervista rilasciata martedì alla trasmissione Radio anch'io, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha parlato degli ultimi incidenti sul lavoro che hanno causato la morte di tre persone nell'arco di un giorno.

Per Landini, serve un piano nazionale "per avviare un processo nuovo da mettere in campo da subito", agendo su prevenzione e formazione, considerando salute e sicurezza "non un costo ma un investimento".

La prevenzione, ha spiegato Landini, significa fare formazione sia ai lavoratori sia a chi deve dirigere le imprese, ridurre la precarietà, fare investimenti seri, assumere ispettori e potenziare i servizi di medicina territoriale, costituire una procura comune del lavoro, inserire una patente a punti per imprese. 

La questione centrale, ha poi ricordato il segretario generale della Cgil, è la troppa precarietà del lavoro e la poca formazione. Secondo il leader della Cgil, bisogna poi aumentare il numero degli ispettori del lavoro "sotto organico da tempo".

Fino a 10, 15 anni fa, ha aggiunto, "nei servizi di medicina lavoro c'erano 7-8mila persone, ora gli organici sono costituiti da poco più di 2mila unità". Infine va cambiate la logica della riduzione dei costi in nome del profitto, che mette a repentaglio la vita lavoratori: "Si muore come 50 anni fa, questa logica va cambiata".

Tra le soluzioni suggerite ieri da Landini vi è  anche la necessità di introdurre una patente a punti per le imprese, in modo da poter escludere dalle gare quelle aziende dove ci sono stati troppi incidenti.