Scienza e Tecnologia

Pubblicata nella notte la bozza del documento finale della COP26: la terra non può più attendere

Che questa sia davvero la volta buona? la Svolta? Da troppi anni chi fa scienza sta dicendo che la terra non è più in grado di riparare i danni dell'uomo. Purtroppo ora bisogna cambiare passo, cambiare mentalità economica, cambiare addirittura il modo di pensare di fare progresso .

Le emissioni in genere dovute all'attività umana, sia dolosa che colposa, non possono più essere tollerate. Oggi ogni Stato deve provvedere all'abbattimento delle sue emissioni.

Quindi stop e attenzione ad Ilva, petrolchimico, Terra dei fuochi, Basilicata, Sarroch, Augusta, Stop a voli aerei inutili e a nuovi aeroporti. Razionalizzare i trasporti e privilegiare quelli ferroviari. Ogni stato deve fare la sua parte... ma una parte attiva e non solo chiacchiere. 

Il ministero della transizione ecologica ponga un serio stop a tante opere impattanti e trovi soluzioni logiche e non contro la scienza.  ( fai.informazione.it/FCC6041C-0F73-4556-A1D3-2E9F693E0F80/Gli-scienziati-stanno-cercando-in-tutti-i-modi-di-fermare-l-imbecillita-umana-di-un-progresso-sbagliato )

E' stata pubblicata nella notte la bozza del documento finale della COP26. Il documento, adesso, dovrà essere esaminato dai singoli governi per le loro osservazioni.

In base alle anticipazioni,  i vari Paesi vengono esortati a rafforzare i loro obiettivi di riduzione dell'anidride carbonica entro la fine del 2022.
Il documento afferma che le nazioni vulnerabili devono ricevere più aiuti per far fronte agli impatti devastanti e mortali del riscaldamento globale.

La bozza (fonte Ansa) "riconosce che limitare il riscaldamento globale a 1,5 C al 2100 richiede rapide, profonde e sostenute riduzioni delle emissioni globali di gas serra, compreso ridurre le emissioni globali di anidride carbonica del 45% al 2030 rispetto al livello del 2010 e a zero nette intorno alla metà del secolo". 

La bozza di documento "riafferma l'obiettivo globale di lungo termine di tenere l'aumento della temperatura globale media ben sotto 2 gradi dai livelli pre-industriali, e di perseguire gli sforzi per limitare l'aumento di temperatura a 1,5 C dai livelli pre-industriali". Il documento "riconosce che l'impatto del cambiamento climatico sarà molto più basso con un aumento della temperatura a 1,5 C, riconoscendo che questo richiede azioni significative ed efficaci da tutte le parti in questo decennio critico, sulla base della miglior conoscenza scientifica disponibile". La bozza "invita le parti a considerare ulteriori opportunità di ridurre le emissioni di gas serra che non sono anidride carbonica", "chiede alle parti di accelerare l'eliminazione del carbone e dei sussidi ai combustibili fossili" e "sottolinea l'importanza critica delle soluzioni basate sulla natura e degli approcci basati sugli ecosistemi, compreso proteggere e ripristinare le foreste, nel ridurre le emissioni e proteggere la biodiversità".

La bozza di documento finale della Cop26 di Glasgow pubblicata nella notte "accoglie favorevolmente gli impegni accresciuti presi dai paesi sviluppati" per il fondo di aiuti ai paesi meno sviluppati previsto dall'Accordo di Parigi, impegni che hanno l'obiettivo "di arrivare al più tardi nel 2023 al target dei 100 miliardi di dollari all'anno". Il documento "sottolinea la necessità di un aumento del sostegno delle parti ai paesi in via di sviluppo, oltre l'obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all'anno". Quindi "nota con rammarico" che neppure il target dei 100 miliardi all'anno dal 2020 "è stato ancora raggiunto".

La bozza del documento finale della Cop26 di Glasgow pubblicata nella notte "riconosce l'importante ruolo dei soggetti non statali, compresa la società civile, i popoli indigeni, i giovani e altri soggetti, nel contribuire ai progressi verso l'obiettivo della Convenzione (dell'Onu per i cambiamenti climatici, l'Unfccc, n.d.r.) e gli obiettivi dell'Accordo di Parigi".

Fare il massimo per "agguantare" il target sul surriscaldamento terrestre non oltre il tetto di 1,5 gradi più dell'era pre-industriale. E' l'appello di Boris Johnson, che torna oggi a Glasgow alla Cop26 a presidenza britannica. I negoziatori "sono agli ultimi metri, i più duri", per cercare di "trasformare le promesse in azione sul cambiamento climatico... ma vi è ancora molto da fare", ha ammesso il premier: in gioco c'è più del destino "di qualunque singolo Paese", occorre "unirsi per il pianeta". "Abbiamo bisogno di eliminare tutti gli ostacoli se vogliamo mantenere l'obiettivo di agguantare gli 1,5 gradi", il suo ultimo sprone.

Fare il massimo per "agguantare" il target sul surriscaldamento terrestre non oltre il tetto di 1,5 gradi più dell'era pre-industriale. E' l'appello di Boris Johnson, che torna oggi a Glasgow alla Cop26 a presidenza britannica. I negoziatori "sono agli ultimi metri, i più duri", per cercare di "trasformare le promesse in azione sul cambiamento climatico... ma vi è ancora molto da fare", ha ammesso il premier: in gioco c'è più del destino "di qualunque singolo Paese", occorre "unirsi per il pianeta". "Abbiamo bisogno di eliminare tutti gli ostacoli se vogliamo mantenere l'obiettivo di agguantare gli 1,5 gradi", il suo ultimo sprone.

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Autore Vincenzo Petrosino
Categoria Scienza e Tecnologia
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