E pensare che era un territorio a vocazione agricola… il consumo di suolo nel lodigiano
L’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha rilevato che nel 2022 rispetto al 2021 , il consumo di suolo nella Provincia di Lodi ha avuto un incremento di 108 ettari, cioè 1.080.000 mq.
Lodi, dopo Milano (184 ettari) e Brescia (131 ettari) figura al terzo posto fra le provincie della regione Lombardia ma se consideriamo il rapporto fra superficie di suolo e abitanti , risulta un consumo suolo pro capite di mq. 4,75 contro una media regionale di mq. 2.00.
Riporta nel merito il quotidiano Il Cittadino di Lodi
"… ma c’è un altro dato rilevante che riguarda il lodigiano , quello sulla densità di consumo di suolo, cioè i metri quadri cementificati per ogni ettaro della superficie totale del territorio: anche in questo caso l’incremento rispetto al 2021 è stato il più alto in Lombardia: 13,70 mq, di molto superiore al dato medio regionale (3,80 mq) e a quello medio nazionale (2,35 mq). E anche qui un’idea sulla consistenza del dato registrato sul territorio lodigiano si ha guardando la classifica regionale: al secondo e terzo posto ci sono le province di Monza Brianza e di Milano con poco meno di 12 mq, tutte le altre sono sotto quota 4 mq."
Questo vergognoso consumo di suolo è anche una sfacciata risposta dei politici attuali alle virtuose generazioni che ci hanno preceduto come: i benedettini e cistercensi che lo hanno trasformato da una condizione di palude ad una condizione di terra rigogliosa e produttiva e l’opera di aziende agricole e di bravi ingegneri che avevano fatto di Lodi in recente passato la capitale del latte ed anche una delle aree più specializzate dell’industria lattiero casearia.
E ancora una volta, purtroppo, va ricordato che non sono solo i politici responsabili di questo inarrestabile disastro, ma anche e forse ancora di più certi sedicenti “urbanisti”.