Il sì è un voto su COSA si propone, il no è un voto su CHI lo propone. Non prendiamoci in giro.
Sull' Espresso in edicola questa settimana, Marco Damilano lucidamente descrive il punto della situazione:
"Il sì vincerà se Renzi riuscirà a far passare che la riforma taglia stipendi e poltrone, con gli argomenti dell'anti-politica di Grillo (e di Trump), non per le raffinatezze costituzionali sulla fine del bicameralismo paritario. E il no vincerà se prevarrà l'idea di rovesciare il premier con un voto su altra materia, argomento iper-politico da manovratori di palazzo più alla D'Alema che da 5 stelle. Schemi rudimentali."
Quindi votare SI significa cercare di riflettere sugli effetti della riforma, magari soffermandosi solo su quelli più percepibili e comprensibili e certamente più popolari, votare no vuol dire aver rinunciato a questa riflessione, limitando l'uso della mente per preferire quello della pancia!
Intendiamoci, per fortuna in democrazia ogni elettore è libero di farsi "ispirare" nel modo che ritiene più opportuno e scegliere se usare la testa o la pancia, per cui non si può che concludere con Voltaire : io voterò si, ma mi batterò contro chiunque cerchi di impedirti di votare no !