Il Consiglio comunale vota «all’unanimità» il regolamento sul bilancio partecipativo. Esulta il patron del format ‘Tu Conti di Più’ 

Era il 20 ottobre del 2023, quando Alfonso Masselli (in foto, nel riquadro), responsabile delle relazioni esterne del noto gruppo industriale Stilmarmo di Apricena, lanciò il format «Tu Conti di Più» con l’obiettivo di introdurre, nella seconda capitale italiana del marmo e della pietra, l’innovativo strumento del “bilancio partecipativo”.

 «Apricena è un piccolo comune che veste una taglia “extra large”: rappresenta, infatti, il secondo bacino estrattivo d’Italia e, secondo una recente tesi di laurea, addirittura d’Europa. Non può, dunque, permettersi di non essere al passo con i tempi» dichiarava, oltre un anno fa, Masselli.

 Ed iniziò “in solitaria” un lungo percorso divulgativo, che animò anche la campagna elettorale delle amministrative dello scorso giugno. 

 Antonio Potenza, rieletto Sindaco di Apricena, lo nominò «suo stretto collaboratore». 

 Come nasce il format “Tu Conti di Più”?

«Dalla semplice considerazione che compito delle aziende non è solo quello di produrre profitto, ma anche di far crescere il territorio che le ospita, stimolando la politica locale».

 In che modo?

 «Con proposte molto innovative di interesse collettivo. Ed è il caso del “bilancio partecipativo”, l’ultima spiaggia per sconfiggere o, quanto meno, ridurre la piaga sociale dell’astensionismo e della disaffezione alla politica, dilaganti un po’ ovunque. Con questo strumento, già sperimentato con successo all’estero ma anche in altre realtà italiane (grandi, medie e piccole), i cittadini partecipano “da protagonisti” alla gestione amministrativa della propria città, decidendo direttamente come destinare una parte delle risorse del bilancio comunale attraverso un percorso, per l’appunto, “partecipativo”. Avranno, cioè, la possibilità di formulare proposte, di votarle e di vederle realizzate. Le decisioni dei cittadini diventeranno, in tal modo, investimenti reali, da vedere e toccare con mano. E sarà per loro anche l’occasione per conoscere da vicino come sono spese le risorse pubbliche e quali sono i vincoli per poter fare le cose».

 Ma i cittadini avranno le competenze per decidere in autonomia?

«Gli uffici tecnici del Comune saranno a disposizione dei cittadini nelle scelte e nell’analisi di fattibilità dei progetti in termini economici e sui tempi, secondo le procedure dettate dalla legge. Una volta definiti e resi pubblici i progetti, questi potranno essere votati dai cittadini nei diversi punti che verranno individuati, oltre che attraverso una piattaforma web. Saranno scelti i progetti più votati fino ad esaurimento dei capitoli di spesa all’uopo stanziati. Approvati i progetti, la palla passerà all’amministrazione comunale, che dovrà soltanto realizzarli. In questi giorni, tanti cittadini mi hanno contattato per sapere dove e quando poter formulare le loro proposte. L’entusiasmo c’è».

Voteranno anche i ragazzi?

«Sì, dai sedici anni in su. Questo è il dettaglio più bello e innovativo del regolamento sul bilancio partecipativo votato all’unanimità lo scorso 23 dicembre dal Consiglio comunale di Apricena. Attenzione, all’unanimità, cosa che non mi risulta sia avvenuta in altri comuni italiani o, comunque, in tutti quei comuni (attualmente una quarantina) che si sono dotati del bilancio partecipativo».

Missione compiuta, dunque?

«No, adesso dobbiamo attuarlo e l’Amministrazione Potenza lo farà in via sperimentale già nel 2025, con un primo stanziamento, nel bilancio di previsione, di 50 mila euro. Budget destinato a salire, anche attingendo ai fondi di compensazione ambientale. Ma non finisce qui. L’obiettivo ultimo è quello di esportare la nostra esperienza negli altri comuni della provincia di Foggia, che attualmente non mi risulta abbiano attivo lo strumento di “democrazia diretta” del bilancio partecipativo, da non confondersi con quello – più blando – del bilancio partecipato. Proporrò al Sindaco di Apricena, Antonio Potenza, il progetto laboratoriale “e-democracy”, al fine di incoraggiare, con l’utilizzo delle tecnologie, la diffusione della cultura della democrazia partecipativa in tutta la nostra provincia».