"Durante questa primavera si è svolta un'importante discussione sulla possibile adesione della Finlandia alla Nato. È stato necessario del tempo perché il parlamento e l'intera società prendessero una posizione sull'argomento. È stato necessario del tempo per stretti contatti internazionali con la Nato e i suoi paesi membri, nonché con la Svezia. Abbiamo voluto dare alla discussione lo spazio che richiedeva. Ora che il momento delle decisioni è vicino, esprimiamo le nostre stesse opinioni, anche per informazione ai gruppi e ai partiti parlamentari. L'adesione alla NATO rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia. In quanto membro della Nato, la Finlandia rafforzerebbe l'intera alleanza di difesa. La Finlandia deve richiedere l'adesione alla Nato senza indugi. Ci auguriamo che i passi nazionali ancora necessari per prendere questa decisione vengano presi rapidamente entro i prossimi giorni".

Questa è la dichiarazione congiunta che oggi il presidente Sauli Niinisto e la premier Sanna Marin hanno rilasciato per annunciare che la Finlandia, in brevissimo tempo, presenterà richiesta formale per far parte dei Paesi che aderiscono alla Nato. 

Nemmeno il tempo di registrare tela dichiarazione che il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, ha commentato così l'annuncio:

"Se la Finlandia decidesse di candidarsi, verrebbe accolta calorosamente nella Nato e il processo di adesione sarebbe agevole e rapido. ... La Finlandia è uno dei partner più stretti della Nato, una democrazia matura, un membro dell'Unione europea e offre già un importante contributo alla sicurezza euro-atlantica".

Va da sé che essere amici della Nato e far parte della Nato ha tutto un altro significato, specialmente in un momento in cui la Nato offre quasi tutto il supporto militare a sua disposizione a favore dell'integrità territoriale dell'Ucraina, dopo l'invasione della Russia. 

E tanto per accelerare l'ingresso della Finlandia (e della Svezia), la Nato ha organizzato per il prossimo fine settimana un meeting informale di un paio di giorni tra i ministri degli esteri dei Paesi membri, a cui parteciperanno anche quelli di Finlandia e Svezia.

E la Russia, che dopo l'adesione della Finlandia alla Nato si troverebbe a dover difendere formalmente - considerando come plausibile l'ipotesi che già lo stia facendo - ben oltre mille chilometri di un confine che in teoria potrebbe considerare come ostile, come ha accolto l'annuncio? Con una dichiarazione del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in cui ricorda che Vladimir Putin, già dal 24 febbraio, aveva fatto sapere che la risposta della Russia nei confronti di chiunque avesse cercato di affiancare l'Ucraina in quella che viene viene definita operazione speciale, sarebbe stata la più risoluta possibile.

Peskov ha poi ricordato che in forma diretta l'avvertimento di Putin è stato nel frattempo più volte ripetuto sia ai vertici Nato che a quelli di Washington.

Inoltre, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha scritto giovedì sul suo canale Telegram che il pompaggio di armi in Ucraina ha aumentato la probabilità che un potenziale conflitto della NATO con la Russia possa trasformarsi in una guerra nucleare che "sarebbe uno scenario catastrofico per tutti".