Dopo la pubblicazione degli stress test da parte della BCE, avvenuta lo scorso fine settimana dopo la chiusura di Wall street, ed il giudizio tutto sommato positivo sulle banche italiane, a parte MPS su cui però era stato anticipato un placet dalla stessa Banca Centrale Europea sul piano di riassestamento dei conti, il barometro sulla giornata in borsa dei titoli bancari era atteso che indicasse bel tempo stabile. Invece, la seduta sta registrando qualche sorpresa e proprio a causa dei titoli bancari.
Tra questi, paradossalmente, quello che sta guadagnando è il titolo del Monte dei Paschi di Siena che, anche a paragone con le principali banche europee, è il più disastrato e che, attualmente, non sarebbe in grado di superare una situazione di grave crisi economica.
Evidentemente, però, è risultato convincente il piano che vede la dismissione di 27 miliardi di crediti a rischio (NPL) al prezzo di poco superiore ai 9 miliardi di euro ed il successivo aumento di capitale di 5 miliardi con il supporto di alcune banche tra cui Jp Morgan e Mediobanca.
Al contrario, il titolo Unicredit, che ha nominato di recente un nuovo amministratore, sta perdendo pesantemente, cedendo oltre il 7%. A pesare negativamente sul titolo è il giudizio di UBS che vede una sottocapitalizzazione del principale istituto di credito italiano, tra i 5 e i 6 miliardi di euro, a cui non corrisponderebbe un piano ben chiaro di ricapitalizzazione, anche se nel giro di pochi giorni sono state fatte cessioni significative come il 10% di Fineco e di Pekao per oltre 1,1 miliardi di euro.
Evidentemente i conti sul primo semestre, che saranno resi noti domani, non convincono la banca svizzera. E forse le previsioni sui conti sembrano pesare su tutto il settore, poiché il calo sui titoli bancari è generalizzato e pesa sul listino che a fine mattinata ha girato in negativo.