RAPPORTO SUI CAMPIONI DI CARBURANTE JET-A1. DI NUOVO LA LONGA MANUS DEI NEGAZIONISTI?

Il rapporto relativo alle analisi condotte sui due campioni di carburante Jet-A1, ci è arrivato questa notte, ma appare scarno ed inconcludente, con un'introduzione di poche righe, inoltre mancano elementi chimici inequivocabilmente presenti nel carburante Jet-A1 (i data-sheet ufficiali lo confermano), per cui è legittimo pensare che il tecnico sia stato in qualche modo persuaso a fornirci risultati anodinie, di conseguenza, inservibili. A questo punto possiamo solo prendere atto dell'ennesimo boicottaggio, visto che anche i denari sono stati impiegati per una disamina insoddisfacente. D'altronde il terribile ritardo e la reticenza dei tecnici non depongono a favore di un'ipotesi alternativa.

L'unico modo per ottenere dati certi, a questo punto, sarebbe quello di dotarsi di un analizzatore di spettro proprio, ma ciò, dati i costi proibitivi, è impossibile. Unico elemento di interesse determinato dal "rapporto" è la presenza di un composto igroscopico, che difficilmente si giustifica. E' il Trimethylamine (https://en.wikipedia.org/wiki/Trimethylamine - https://it.wikipedia.org/wiki/Trimetilammina).

D'altro canto non si spiegano nemmeno il peso specifico e colore differenti nei due campioni (il campione giallino pesa di più), in netto contrasto con le conclusioni del laboratorio che ha così sentenziato: "L'origine della differenza di colore tra i due campioni può essere legata alla presenza di qualsiasi componente specifico rilevabile (tale variazione è comune ed è ammessa dalle specifiche tecniche dei fabbricanti di questo tipo di carburante)".

Tra l'altro per conto nostro, in queste settimane, abbiamo sottoposto i due campioni ad una serie di reagenti, disponibili in commercio e realizzati allo scopo di rilevare la presenza di metalli e non metalli in diversi liquidi. Nelle reazioni chimiche si è giunti all'identificazione di una serie di metalli e metalloidi. Tra questi Mercurio (Hg), Cobalto (Co), Cadmio (Cd), Manganese (Mn), Nichel (Ni), Rame (Cu). Ci domandiamo come sia possibile che un approfondito test spettroscopico non abbia rilevato la presenza di questi elementi che, tra l'altro, sono presenti in tutte le analisi delle acque piovane di questi ultimi anni. Da dove arrivano, se non dagli aerei?

I soliti noti, ovviamente, sapevano che avevo ricevuto il resoconto. Infatti il nostro persecutore di Stato (Federico De Massis) proprio questa mattina si fa vivo per chiederci notizie sulle analisi. Il tutto, ovviamente, spacciandosi per tale Michele Maiocco, accreditatosi (così pensava lui) con un'offerta di donazione su IBAN mai avvenuta. Quindi abbiamo la conferma che anche in questo caso ha agito la manina delle istituzioni governative.

Di seguito il testo inviatoci insieme con il rapporto, rapporto che abbiamo deciso di non pubblicare integralmente, per il semplice fatto che se le cose sono andate come sospettiamo, è bene che i dati identificativi del laboratorio non siano divulgati. In questo modo eviteremo ulteriori azioni a nostro danno ad opera della disinformazione di regime.

"Lo screening GC/MS dei costituenti elementi chimici ed organici dei due campioni (2) di carburante per aerei di tipo "Jet Fuel A-1" che ha sottoposto alla nostra attenzione, sono stati completati.

Come confermato dal contenuto della presente relazione, si tratta di campioni di distillazione del petrolio la cui composizione molecolare è estremamente complessa.

Fatte salve le condizioni rigorosamente identiche di separazione cromatografica sulla colonna capillare, i due campioni indicano cromatogrammi quasi perfettamente sovrapponibili, dimostrando composizioni molecolari estremamente simili.

L'origine della differenza di colore di ciascuno specimen può essere legata alla presenza di qualsiasi componente specifico rilevabile (tale variazione è comune ed è ammessa dalle specifiche tecniche dei fabbricanti di questo tipo di carburante)".