Dov'è lo scandalo? È normale, anzi normalissimo, che un ministro che è stato incaricato della Transizione Ecologica passi il suo tempo ad insultare gli ambientalisti definiti radical chic, oltranzisti, ideologici, peggiori della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati... parte del problema.
Ed è normale che lo stesso ministro della Transizione Ecologica auspichi che l'Italia torni al nucleare, perché "si stanno affacciando tecnologie di quarta generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante. Ci sono Paesi che stanno investendo su questa tecnologia, non è matura, ma è prossima a essere matura. Se a un certo momento si verifica che i chili di rifiuto radioattivo sono pochissimi, la sicurezza elevata e il costo basso è da folli non considerare questa tecnologia. Nell'interesse dei nostri figli è vietato ideologizzare qualsiasi tipo di tecnologia. Stiamo ai numeri, quando saranno disponibili prenderemo le decisioni".
Ed è normale che Roberto Cingolani, il ministro in questione, faccia simili affermazioni in un evento targato Italia Viva, il partito di Renzi, colui che in politica dice e fa sempre l'esatto contrario di ciò che logica vorrebbe, anche in base a quanto da lui promesso in precedenza.
Bonelli, il portavoce dei Verdi che con l'ambientalismo dovrebbe avere qualcosa a che vedere, ha commentato così le dichiarazioni del ministro per la Transizione ecologica:
"Per Cingolani gli ambientalisti sono radical chic e peggio della catastrofe climatica. Mai un ministro della Repubblica si è espresso con tanta sconsideratezza e assenza di rispetto per una comunità di persone nel nostro paese. Cingolani insulta il mondo ecologista e ha aperto una campagna di paura contro la transizione ecologista, per fermare la modernizzazione e difendere gli interessi delle lobby del petrolio. A proposito di ecologisti e radical chic, al ministro Cingolani dico che il sottoscritto è nato e cresciuto a Casal Bernocchi, quartiere popolare di Roma. Lui ci dica invece chi lo ha voluto a fare il ministro, per fermare la transizione ecologica e riproporre il nucleare bocciato dal referendum degli italiani".
Alla domanda retorica, considerata la partecipazione di Cingolani all'evento organizzato da Italia Viva, ha risposto indirettamente Umberto Minopoli, presidente dell'Associazione italiana nucleare (Ain), in una dichiarazione rilasciata all'Ansa:
"Plaudo al coraggio del ministro Cingolani e alle verità di buon senso che ha detto sul nucleare. C'è da sorprendersi per le polemiche: le iniziative di cui ha parlato sono cose che vanno avanti da tempo nell'economia internazionale. Nel mondo ci sono una ventina di questi impianti in fase di completamento, e che diventeranno operativi entro il 2026, in paesi come Cina, Russia e Argentina. Quello che è stato detto dal ministro è importante - dichiara ancora Minopoli -. Vuol dire prendere atto di questa realtà, e finirla di parlare del nucleare come di una cosa teorica. C'è attivismo nel settore a livello internazionale: il mercato va avanti, le iniziative si moltiplicano e gli investitori ci credono. Anche in Italia sono stati raccolti 118 milioni di euro dal fisico Stefano Buono per la costruzione di uno Small Modular Reactor, con la partecipazione di investitori importanti. E il Politecnico di Milano sta mettendo insieme tutte le competenze nazionali per creare una filiera in questo campo. Quelli di cui parliamo sono piccoli reattori avanzati a fissione, che non producono scorie radioattive ad alto decadimento, perché i prodotti di risulta diventano nuovo combustibile. Poi questi impianti non hanno pompe ed elementi manuali, e questo elimina fattori di criticità".
E per mescolare le acque, Minopoli ha poi ricordato anche l'impianto a fusione nucleare che si sta allestendo in Francia e che sarà disponibile a metà di questo secolo... come se la fusione e la fissione nucleare fossero la stessa cosa!
Dopo le parole dette ieri dal renzianissimo ministro Cingolani, il presidente del M5S, Giuseppe Conte, ha rilasciato questa dichiarazione alla stampa:
"Ho in programma un incontro per il 14 settembre con il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, per un chiarimento sui progetti e le politiche per l'ambiente e la transizione ecologica, anche alla luce delle recenti dichiarazioni pronunciate a un evento organizzato da Italia Viva".
E Giuseppe Conte si accorge adesso chi fosse e a cosa mirasse Cingolani?