Per chiunque volesse farsi due risate nel giudicare il modo di far politica degli arruffapopoli in circolazione di questi tempi, può consultare il profilo Facebook del senatore lobbista, o lobbista senatore, Matteo Renzi che, quasi quotidianamente, quasi fosse un'ossessione, vuole dimostrare che tutto ciò che fa e promette il governo Draghi adesso è sempre e comunque meglio di quanto fatto in passato dal governo Conte.

Il raffronto Figliuolo / Arcuri in relazione alle mirabilia relative alla campagna vaccinale attribuite al generale è una delle fissazioni ricorrenti del lobbista senatore che però, dopo tutto questo tempo, non ci ha spiegato come Arcuri, peraltro criticabile in relazione a mascherine e siringhe, avrebbe potuto fare meglio se le case farmaceutiche i vaccini al tempo non li consegnavano... senza parlare delle responsabilità delle regioni deputate a somministrarli.

Ma per Renzi, "Draghi è meglio di Conte, Figliuolo è meglio di Arcuri, Cingolani è meglio di Costa, Cartabia è meglio di Bonafede". 

Probabilmente sarà così, ma sarebbe anche utile che, ogni tanto, il senatore lobbista, al di là degli slogan, entrasse nel merito dei suoi proclami.

Il 12 febbraio 2021 è stato nominato ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, nel governo Draghi, il "fisico, accademico e politico" Roberto Cingolani che, il 1° marzo, è poi diventato ministro della Transizione Ecologica.

Che cosa sia, lo stesso Cingolani lo ha spiegato pochi giorni fa all'Ansa:

"La transizione è questione complessa. Non c'è una soluzione semplice come sentiamo dire da chi strilla, sono problemi tridimensionali [sic!] che toccano la giustizia sociale, il lavoro. Io non ne posso più di sentire demonizzare l'industria", non si può "cambiare tutto in un giorno", vanno create "le condizioni infrastrutturali, tecnologiche, fare crescere anche il mercato della domanda, cambiare il modello produttivo e industriale, ma dobbiamo farlo in maniera sostenibile, e la sostenibilità è anche garantire il lavoro. Io trovo quasi offensivo sentire dire che questo è contro l'ecologia".

Questo è quanto dichiarato dal ministro Cingolani. Se a queste dichiarazioni aggiungiamo quelle di Draghi relative al PNRR da lui scritto senza che il Parlamento abbia potuto esprimere o suggerire anche una pur minima modifica (e in questo caso Renzi non ha avuto nulla da eccepire, nonostante avesse accusato Conte di aver fatto lo stesso), è facile ritenere che i cambiamenti promessi da Draghi siano i soliti cambiamenti gattopardeschi cui l'Italia è abituata da secoli: tutto cambi perché rimanga come prima.

Infatti, quali siano i piani di Draghi per trasformare il modo di creare energia e consumarla in senso sostenibile, nessuno lo ha compreso, al di là  - ad esempio - di favorire l'uso di trattori alimentati a batteria, invece che a gasolio. Il paradosso serve a far capire come finora non sia stato illustrato neppure un abbozzo di schema che possa spiegare agli italiani come diavolo venga messa in atto, in concreto, la "Transizione Ecologica". 

La dichiarazione di Cingolani ci ha però spiegato il perché.

Pertanto, i soldi dell'Europa serviranno a far aumentare fatturati e dividendi dei soliti noti per costruire strade, ponti e ferrovie per gran parte inutili. Se poi qualcuno avesse da protestare, sappia fin d'ora che la colpa sarà da attribuire a Conte, ad Arcuri e ai 5 Stelle.