"Oggi a Firenze nel Palazzo del Consiglio Regionale ci siamo riuniti con tutti i consiglieri regionali della Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Abbiamo  ottenuto il miglior risultato della storia del centrodestra a queste elezioni regionali e finalmente c'è stata una partita contendibile.
Abbiamo aperto una breccia, in quella che da sempre è stata considerata la regione più rossa d'Italia.Oggi dobbiamo ripartire da qui, dalle nostre donne e dai nostri uomini che non hanno mai smesso di portare avanti le proprie idee con coraggio e dedizione.In 5 province su 10 la nostra coalizione ha battuto il centrosinistra. Questo significa che la nostra regione è spaccata in due e in queste aree c'è un forte bisogno di cambiamento.Infrastrutture, piccoli ospedali, gestione dei rifiuti, sviluppo economico, servizi pubblici essenziali. Questi sono i temi caldi su cui concentreremo la nostra opposizione nei prossimi 5 anni.Al primo consiglio regionale presenteremo un piano per il rilancio economico della Toscana, perché le nostre imprese sono in difficoltà e meritano la massima attenzione.Il centrodestra 5 anni fa aveva 9 consiglieri, oggi ne abbiamo 14. Saranno 5 anni di impegno e passione. Con la Toscana nel cuore".

Questo dichiarava il 28 settembre la leghista Susanna Ceccardi, la "figliola" del mago Idi, candidata alla presidenza delle regione Toscana per la coalizione di centrodestra, dimostrando un attaccamento al territorio e alla sua regione quasi commovente. 

E quanto fosse serio il suo impegno per la Toscana, si comprende anche da quanto da lei dichiarato il 7 ottobre, scomodando persino Roosvelt (anche se ha dimenticato di dirci quale dei due):

"Io non mollo mai. Come ebbe a dire Roosevelt, l'onore spetta agli uomini e alle donne nell'arena. Quelli che lottano con coraggio, che sbagliano ripetutamente, sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanze. In passato abbiamo conosciuto il trionfo delle grandi conquiste, questa volta abbiamo perso ma possiamo andare a testa alta perché abbiamo osato fino in fondo. Nella vita non conta quante volte cadi ma quante volte riesci a rialzarti dopo una caduta". 

E che cosa puoi attenderti da una leghista tutta d'un pezzo come la Ceccardi che ha dichiarato un così grande attaccamento alla sua regione?

Le dimissioni da consigliere regionale scegliendo di conservare la carica di parlamentare europea. Così una leghista doc che odia Bruxelles, a conferma della sua incrollabile coerenza, sceglie di rimanere nel parlamento dell'Ue (la stessa Unione europea che il suo capo vuole abolire), salutando metaforicamente con il gesto dell'ombrello la sua Toscana tanto amata, almeno stando a quello che lei aveva sempre dichiarato.

Evidentemente a Bruxelles si guadagna di più.

Ma non dobbiamo meravigliarci, in fondo anche la sua collega di partito Lucia Borgonzoni diceva di voler lavorare per l'Emilia Romagna, candidandosi alla presidenza della regione per la coalizione di centrodestra.

Anche Lucia Borgonzoni, prima della Ceccardi, una volta perse le elezioni aveva poi abbandonato l'Emilia-Romagna, scegliendo di mantenere il proprio seggio al Senato. 

Così fan tutte (questo non lo ha detto Roosevelt, ma Da Ponte)... le candidate leghiste!