Nonostante le dichiarazioni "concilianti" rilasciate (anche) oggi dal ministro Tria e dal presidente del Consiglio Conte sulla volontà dell'Italia di trovare una mediazione con l'Europa per evitare una procedura d'infrazione sul debito, il Comitato economico e finanziario dell'Ue - gli "sherpa" dell'Ecofin - ha invece espresso un parere in cui ritiene che la procedura nei riguardi dell'Italia sia motivata.

L'opinione del Comitato è prevista dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (all'Articolo 126.4), un passaggio obbligato prima che la Commissione possa chiedere al Consiglio Ecofin l'apertura formale della procedura.

A questa decisione si sono poi aggiunte le parole del presidente uscente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker che, intervistato nel pomeriggio dal sito Politico, ha detto: «Questo problema dell'Italia è un problema serio. Non voglio umiliare la Repubblica italiana con dichiarazioni pubbliche, perché ne ho il più grande rispetto per diverse ragioni, ma riteniamo che si stia muovendo in una direzione sbagliata.

L'Italia è l'Italia e ha i problemi dell'Italia, diversi dai problemi degli altri paesi, ma simili sotto certi aspetti.

Stiamo introducendo misure di flessibilità e il riconoscimento delle riforme strutturali, tenendo conto delle difficoltà create dai cicli economici, dei terremoti e di altri problemi... ma nessuno in Italia lo sa, perché il governo italiano dà l'impressione che la Commissione sia contro il Sud Europa e questo è sbagliato».