Emmanuel Macron, come già annunciato nei giorni scorsi, ha aperto quest'oggi quello che è stato definito il "Grande dibattito nazionale", indicando ad una ottantina di sindaci riuniti a Grand Bourgtheroulde, in Normandia, le soluzioni per rispondere alle richieste dei "gilet gialli".
Macron ha detto che nella lettera ai francesi sono stati elencati 35 punti su cui intervenire, aggiungendo però di essere disponibile ad una loro revisione Se ci saranno argomenti intelligenti - ha dichiarato - questioni che non ho preso in considerazione, saranno anch'esse esaminate e valutate.
Non ci devono essere tabù per dare supporto alle persone in difficoltà economiche, aggiungendo anche che mentre alcune "fanno bene", altre "fanno confusione".
"Parte del contrasto alla povertà alle persone che vivono in situazione di difficoltà, sarà quello di responsabilizzarle, aiutandole a trovare soluzioni, dando loro considerazione", ha detto il capo dello Stato davanti al consiglio comunale di Gasny (Eure) dove, a sorpresa, si è recato in visita.
"La soluzione non sta nel mettere coloro che chiedono aiuto di fronte a coloro che sono da considerare come vacche da mungere. La soluzione", ha continuato il presidente francese, "fa parte di un lavoro collettivo."
Macron ha poi fatto riferimento alla "rottura sociale", quella "territoriale", "economica", "democratica" che hanno indebolito le classi medie e preparato il terreno che ha portato alla crisi dei gilet gialli, che dal novembre 2018 sono scesi in piazza per nove settimane di seguito.
Macron ha detto di essere consapevole di tutte queste rotture, ricordando però che le soluzioni, per il bene del Paese, si possono costruire solo al di fuori della violenza e della demagogia.