ROMA - "Non posso fare a meno di condividere la mia preoccupazione per quanto sta accadendo in alcune nostre Università ma anche per come la stampa e i mezzi di informazione stanno affrontando la questione. Quanto successo oggi alla senatrice Mieli è indicativo del clima che si sta creando attorno alla guerra tra Israele e Palestina. Come spesso avviene, in nome della presunta difesa della pace si compiono atti di violenza e di disordine che non fanno altro che contribuire alla diffusione del clima di tensione, a livello nazionale e internazionale". Lo afferma all'Adnkronos Suor Anna Monia Alfieri, cavaliere al merito della Repubblica italiana ed esperta di politiche scolastiche.
"Il mondo della cultura, ovviamente quella vera, deve, invece, contribuire all'unità non alla divisione ideologica. Occorre, come sempre, fare chiarezza. Innanzitutto mi sento di invitare tutte le forze politiche a smettere di far echeggiare lo spettro del fascismo tra le modalità di opposizione all'attuale Governo. Si tratta di un passato dal quale il partito di maggioranza governativa ha preso le distanze, nettamente e da anni. - continua Suor Anna Monia Alfieri - Continuare con le solite accuse non aiuta la tranquillità del confronto politico e, mi si consenta, diventa stucchevole e scontato. Parimenti preoccupa il clima di nuovo antisemitismo, perché di questo si tratta, a seguito della guerra tra Israele e Palestina: le violenze del 7 ottobre sono state tremende, la risposta di Israele ha mietuto vittime innocenti come le vittime del 7 ottobre, ma le responsabilità dei governanti, dell'una e dell'altra fazione, non devono ricadere sui rispettivi popoli".
"Come ha detto Papa Francesco, i due popoli, Israele e Palestina, hanno il diritto alla pace, hanno il diritto di vivere in pace. Occorre che da parte di tutti ma soprattutto da parte del mondo della politica, della cultura e dell'informazione ci sia grande responsabilità perché il peso delle parole e delle affermazioni può avere ricadute enormi sulla mentalità delle persone. E occorre non ricadere nell'ideologia, in tutte le sue forme, perché il pericolo di una nuova forma di antisemitismo c'è ed è reale. Invito, infine, gli studenti che in questi giorni manifestano a farlo non contro Israele oggi, domani chissà contro chi, ma ad impegnarsi ad agire contro ogni forma di manipolazione del pensiero, perché sono tante, troppe, le persone e le realtà che vogliono trasmettere nuove forme di ideologia e vedono nei giovani il mezzo per poterlo fare", conclude Suor Anna Monia Alfieri.