Questo il discorso diffuso sabato dal primo ministro Netanyahu in un messaggio alla nazione:
 
"Oggi Israele si difende su sette fronti contro i nemici della civiltà.  Stiamo combattendo a Gaza contro Hamas, i selvaggi che hanno assassinato, violentato, decapitato e bruciato il nostro popolo il 7 ottobre.
Stiamo combattendo in Libano contro Hezbollah, l'organizzazione terroristica più pesantemente armata al mondo, che stava pianificando un massacro ancora più grande del 7 ottobre sul nostro confine settentrionale, e che ha bombardato città e paesi israeliani per quasi un anno. Stiamo combattendo contro gli Houthi nello Yemen e le milizie sciite in Iraq e Siria, che insieme hanno lanciato centinaia di droni e attacchi missilistici contro Israele.Stiamo combattendo contro i terroristi in Giudea e Samaria, che stanno cercando di assassinare civili nel cuore delle nostre città. E stiamo combattendo contro l'Iran, che la scorsa settimana ha sparato oltre 200 missili balistici direttamente contro Israele e che sta dietro a questa guerra su sette fronti contro Israele. Mentre Israele combatte le forze della barbarie guidate dall'Iran, tutti i paesi civili dovrebbero stare fermamente al fianco di Israele. Eppure il presidente Macron e altri leader occidentali ora chiedono embarghi sulle armi contro Israele. Vergogna a loro. L'Iran sta imponendo un embargo sulle armi a Hezbollah, agli Houthi, ad Hamas e ai suoi altri delegati? Ovviamente no. Questo asse del terrore è unito. Ma i paesi che presumibilmente si oppongono a questo asse del terrore chiedono un embargo sulle armi a Israele.   Che vergogna!Israele vincerà con o senza il loro sostegno. Ma la loro vergogna continuerà a lungo dopo che la guerra sarà vinta. Perché nel difenderci da questa barbarie, Israele sta difendendo la civiltà da coloro che cercano di imporre un'età oscura di fanatismo a tutti noi. State certi, Israele combatterà finché la battaglia non sarà vinta, per il nostro bene e per il bene della pace e della sicurezza nel mondo".

Ieri in una dichiarazione pubblica, il presidente francese Macron aveva detto:

"Credo che oggi la priorità sia tornare a una soluzione politica e cessare di fornire armi per combattere a Gaza".

Chi conosce la realtà dei fatti, può tranquillamente affermare quanto siano propagandistiche e false le affermazioni del premier israeliano che, dopo aver attuato un genocidio a Gaza, adesso vuole farne uno analogo in Libano, a partire da Beirut. Ma non dimentichiamo neppure i crimini che sta commettendo in Cisgiordania, territorio palestinese, che lui ammette di non riconoscere chiamandolo Giudea e Samaria. Non contento, adesso vuole scatenare una guerra contro l'Iran, che accusa di aver attaccato Israele, mentre tutto il mondo sa che quello che è successo è esattamente il contrario.

Come definire Netanyahu? Un pazzo? Un criminale? È comunque un (probabile) delinquente senza scrupoli che gioca con la vita delle persone per i suoi interessi politici e, di conseguenza, personali.

Disarmarlo è la prima opzione per fermare questo Stato ebraico alimentato da fanatismo e da nuovi infiniti crimini che vengono fatti a supporto di quelli commessi in passato.

Le parole di Macron, che ha sottolineato anche il fatto che la Francia non fornisce a Israele le armi che sta utilizzando per i suoi scopi genocidari, sono uno spiraglio di luce per continuare a credere che prima o poi, almeno l'Europa, condanni chiaramente i crimini dello Stato ebraico, agendo per evitare che ne commetta di nuovi. Inutile sperare nei complici che occupano o occuperanno le istituzioni degli Stati Uniti.

Ma il guaio è che anche chi ha voce per essere ascoltato, evita di denunciare i criminali che commettono i crimini, creando le condizioni perché questi continuino ad essere perpetrati. Ecco che cosa ha detto oggi il Papa all'Angelus:

"Domani sarà passato un anno dall'attacco terroristico contro la popolazione in Israele, alla quale rinnovo la mia vicinanza. Non dimentichiamo che ancora ci sono molti ostaggi a Gaza, per i quali chiedo l'immediata liberazione. Da quel giorno il Medio Oriente è precipitato in una sofferenza sempre più grave, con azioni militari distruttive che continuano a colpire la popolazione palestinese. Questa popolazione sta soffrendo tantissimo a Gaza e negli altri territori. Si tratta perlopiù di civili innocenti, tutta gente e che deve ricevere tutti gli aiuti umanitari necessari. Chiedo un cessate il fuoco immediato su tutti i fronti, compreso il Libano. Preghiamo per i libanesi, specialmente per gli abitanti del sud, costretti a lasciare i loro villaggi.Faccio appello alla comunità internazionale, affinché si metta fine alla spirale della vendetta e non si ripetano più gli attacchi, come quello compiuto dall'Iran qualche giorno fa, che possono far precipitare quella Regione in una guerra ancora più grande. Tutte le Nazioni hanno il diritto di esistere in pace e sicurezza, e i loro territori non devono essere attaccati o invasi, la sovranità dev'essere rispettata e garantita dal dialogo e dalla pace, non dall'odio e dalla guerra".

Francesco ha definito terroristico l'attacco del 7 ottobre, ma non ha detto che a Gaza si sta commettendo un genocidio. Francesco ha parlato di un attacco dell'Iran, ma non ha detto che a Beirut, Israele, lo Stato ebraico di Israele, sta commettendo gli stessi massacri ha commesso nella Striscia.

La pavidità del pontefice nell'accusare Israele è la riprova di quanta strada ci sia ancora da compiere per far valere il diritto internazionale umanitario e assicurare alla giustizia chi lo ha violato.