Nel 2012, nel momento peggiore della crisi finanziaria che ha colpito la Grecia, il partito Alba Dorata è riuscito a farsi rappresentare nel parlamento greco da 18 deputati, diventando in quella nazione la terza forza politica.
Anche se già al tempo Alba Dorata negava di essere un partito neonazista, simboli, atteggiamenti e dichiarazioni dei suoi dirigenti e dei suoi sostenitori dimostravano il contrario. E se gli episodi di violenza di cui era protagonista prima di quel risultato elettorale già erano numerosi, dopo sono diventati sempre più frequenti, soprattutto nei confronti degli oppositori e dei migranti.
Nel 2013 è arrivato l'omicidio di Pavlos Fyssas, un rapper morto dopo essere stato inseguito e ucciso a coltellate da dei teppisti fuori da un caffè a Keratsini nel Pireo.
L'inchiesta penale che ne è scaturita ha puntato i riflettori sul partito Alba Dorata che questo mercoledì, dopo un processo durato più di cinque anni che si è svolto ad Atene, è stato definito una vera e propria organizzazione criminale di cui ne è a capo il leader, Nikos Michaloliakos.
I 68 imputati a processo sono stati condannati, a vario titolo, per aver fatto parte della "banda" ed alcuni, oltre ad essere giudicati responsabili in concorso dell'omicidio di Fyssas - di cui un sostenitore di alba Dorata, Giorgos Roupakias, si era già proclamato colpevole - sono stati condannati anche per altri attacchi violenti a migranti e oppositori politici di sinistra.
Alba Dorata in Italia ha da sempre avuto i suoi sostenitori, come ad esempio il defunto leghista Gianluca Buonanno, e tra questi (soprattutto) il partito CasaPound guidato da Simone Di Stefano.
Di Stefano, da anni, sia ad Atene che a Bruxelles ha partecipato ad eventi e manifestazioni con quella che oggi è stata definita un'organizzazione criminale, in base a questa valutazione (ripresa da Agenzia Stampa Italia e rilasciata a gennaio del 2018 a Bruxelles):
"... Alba Dorata è per CasaPound un formidabile alleato perché è l'unico movimento che in Grecia difende i greci, così come CasaPound è l'unica forza che in Italia difende gli italiani: ci lega la stessa incrollabile volontà di agire nell'interesse dei nostri popoli e lo stesso coraggio di farlo infischiandosene delle minacce e delle intimidazioni di Europa e poteri forti. Al contrario di altri, noi non siamo addomesticabili e siamo pronti a portare la battaglia per la sovranità nazionale su tutti i tavoli".
Per il momento, il partito di Di Stefano non ha rilasciato commenti sulla sentenza.