L’11 giugno Zelensky cominciava in Germania la sua grandiosa settimana di incontri internazionali, fra G7 e conferenze di “pace”. Tuttavia al Bundestag di Berlino non ha trovato soltanto applausi e promesse di aiuti, ma anche deputati che hanno rifiutato di ascoltarlo e che lo hanno pesantemente criticato.
Si tratta di Alternative für Deutschland (AfD), formazione di destra, e di Bündnis Sahra Wagenknecht - Vernunft und Gerechtigkeit (BSW) di sinistra, che solitamente vengono definiti della rispettiva frangia “estrema”. Alle elezioni europee hanno fatto fare una pessima figura all’SPD del cancelliere Olaf Scholz.
AfD infatti ha preso il 16%, migliorando di cinque punti la performance del 2019 e piazzandosi dietro la CDUE e davanti all’SPD. Il BSW, che si presentava per la prima volta alle europee, ha preso un ottimo 6%. In questo modo hanno dimostrato che una grossa parte di tedeschi non è d’accordo con la narrativa ufficiale e preferisce posizioni alternative e più complesse.
Uno dei portavoce di AfD ha chiesto al cancelliere di sciogliere la Camere sull’esempio dei francesi, ma Scholz ha rifiutato. I vertici dei due partiti “estremisti” hanno fatto presente che Zelensky è un presidente ormai illegittimo, con un mandato scaduto e tenuto artificialmente in vita dalla legge marziale da lui stesso promulgata.
AfD (di cui 4 deputati sono comunque rimasti in aula durante il discorso del presidente ucraino) ha inoltre comunicato di non voler assecondare “un mendicante e un presidente di guerra” che parla al Bundestag “in tenuta mimetica”. Secondo loro, oggi Kiev ha bisogno di un leader che voglia negoziare seriamente la pace e fermare la distruzione.
BSW vuole fermare l’invio di armi agli ucraini e vuole che Berlino convinca Zelensky a fermarsi e a trattare con Mosca. La stessa Sahra Wagenknecht, co-fondatrice di BSW, accusa Zelensky di agevolare un’escalation altamente pericolosa.