È stupefacente vedere

la facilità con la quale si invoca la libertà di coscienza

ogni qual volta bisogna votare sui temi cosiddetti "etici". Come se non fossero scelte etiche anche quelle che si fanno in ambito economico, sul lavoro, sulla politica estera (la politica tutta è etica).
Facendo credere agli elettori che si tratti di temi particolarmente divisivi ma non lo erano in teoria anche l’abolizione dell’art. 18 o i tagli alla sanità, tanto per fare due esempi? si lascia il parlamentare libero di agire secondo la sua coscienza, con il risultato però di rendere eventualmente impossibili le scelte di coscienza dei cittadini, che senza una legge si scontrano contro il muro di una normativa avversa.