Guglielmo Epifani,  segretario generale della CGIL dal 2002 al 2010 è morto quest'oggi a Roma all'età di 71 anni a causa di un'embolia polmonare da cui era stato colpito circa una settimana fa.

Socialista, nel 1979 inizia la sua carriera di dirigente sindacale nella CGIL con l'incarico di segretario generale aggiunto della categoria dei lavoratori poligrafici e cartai.

Nel 1990 entra nella segreteria confederale e nel 1993 sarà nominato segretario generale aggiunto da Bruno Trentin. È stato iscritto prima al Partito Socialista Italiano e, dopo la fine del PSI, al partito dei Democratici di Sinistra.

Vice di Sergio Cofferati dal 1994 al 2002, a seguito della conclusione del mandato di questi, diviene segretario generale della CGIL, primo socialista a guidarla dai tempi della sua ricostituzione nel 1944. Il 16 ottobre 2010 Guglielmo Epifani pronuncia il suo ultimo discorso da segretario in Piazza San Giovanni, a Roma, in occasione della manifestazione della FIOM. A succedergli alla guida della CGIL sarà Susanna Camusso.

L'11 maggio 2013, in seguito alle dimissioni di Pier Luigi Bersani, viene nominato segretario reggente del Partito Democratico, ricevendo dall'assemblea del partito 458 voti, pari all'85,8% dei voti validi, su 534. Il 15 dicembre seguente viene sostituito da Matteo Renzi, eletto segretario alle primarie dell'8 dicembre.

Il 25 febbraio 2017 esce dal Partito Democratico, aderendo ad Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista.

Alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 è candidato nella lista Liberi e Uguali e viene rieletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Sicilia 2, entrando a far parte della XVIII legislatura.

Così l'attuale segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha commentato l'improvvisa scomparsa di Epifani:«Una pessima notizia che ci è arrivata mentre eravamo in riunione... E' chiaro che per la CGIL è una mancanza molto, molto grave. Guglielmo è una persona che ha dato la sua vita per il sindacato. In questo momento siamo vicini alla moglie, vedremo adesso come organizzare nel modo migliore un suo ricordo. Allo stesso tempo, il suo impegno, la sua esperienza e la sua storia rimarranno per sempre, per la CGIL , un esempio di che cosa vuol dire essere un dirigente sindacale».

Queste, invece, le dichiarazioni dei segretari generali di CISL e UIL.

Così il segretario generale della CISL, Luigi Sbarra:«Voglio esprimere profondo cordoglio alla famiglia e le condoglianze a nome della Cisl. Epifani era un grande sindacalista, un politico competente, lucido e raffinato. Lascerà un vuoto incolmabile. Pensiamo di ricordare il suo impegno sociale, politico e istituzionale».

Per Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della UIL: «Oggi è una giornata triste per tutto il sindacalismo confederale, perdiamo un amico, una persona perbene impegnata in tante battaglie un riformista un socialista che per tanto tempo ha fatto insieme a noi battaglie per tutelare i lavoratori».

Commosso l'addio di Pierluigi Bersani:«L’eleganza non è quel che indossi, è quel che sei. Anche nel confronto aspro e nella battaglia dura tenere la misura e perfino la gentilezza e la cordialità. Stare sempre al merito del problema, senza mai una sfumatura di demagogia. Questo era Guglielmo Epifani. Nella fiera dei riformismi un riformista vero. Ci lascia un vuoto che non si colmerà».

Infine il ricordo di Roberto Speranza, segretario di Articolo 1, partito cui Epifani apparteneva, e collega del gruppo di Liberi e Uguali alla Camera: «Una vita intera a difesa del lavoro come diritto fondamentale di ogni individuo. La tua lezione sarà sempre viva in chi crede nelle Democrazia e nella Costituzione. Ciao Gugliemo, grazie di tutto.»
 
 Crediti immagini: CGIL