Questo è quanto ha dichiarato nelle scorse ore l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato: «Sono rimasto perplesso da quello che ha dichiarato la presidente della commissione Ue parlando di una sorta di graduatoria dei vaccini, dando più valore a quelli del tipo mRna rispetto al quelli a vettore virale. Non so se abbia ragione, questo ce lo deve dire la comunità scientifica non certo un esponente, seppur autorevole, dell'Europa - ha aggiunto l'assessore - altrimenti si rischia di creare un danno alla campagna di vaccinazione. Tra l'altro ho letto l'ultimo rapporto dell'Aifa da cui emerge che i vaccini mRna hanno un livello di segnalazione per effetti collaterali superiore agli altri. Non possiamo autolimitarci - ha concluso - altrimenti rischiamo di creare un rallentamento della campagna vaccinale».

Una dichiarazione conseguente alla comunicazione che la regione Lazio ha sospeso le aperture dei due Hub vaccinali di Tor Vergata e Valmontone, previste per il 19 aprile, a causa del blocco del vaccino Johnson & Johnson, fermo a Pratica di Mare.

Lo stop di quel vaccino, monodose, rischia di rallentare la campagna vaccinale del Lazio che puntava a far entrare a breve in gioco anche le farmacie. 

Al momento, però, sia per AstraZeneca che per Johnson&Johnson i tempi sembrano esser duri.

Non si conosco le cifre reali delle persone che finora hanno deciso di rinunciare ad essere vaccinate con AstraZeneca, ma non credo che il loro numero sia trascurabile. È probabile che a breve la stessa sorte toccherà anche al vaccino prodotto da Johnson&Johnson.

Inoltre, le dichiarazioni della stessa Europa che in futuro ha detto che darà preferenza ai vaccini tipo Pfizer e Moderna non è certo d'aiuto.