"The Room Where It Happened: A White House Memoir" è il titolo del libro in uscita negli Stati Uniti - su Amazon è già un best seller in base ai dati di prevendita - scritto  da John Bolton, in cui l'ex Consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump racconta i 453 giorni della sua esperienza alla Casa Bianca a fianco dell'attuale presidente degli Stati Uniti.

Prima di tutto, va ricordato che Bolton è un ultra-conservatore che in passato ha ricoperto vari ruoli nelle amministrazioni Reagan e Bush, sia quella del padre che quella del figlio, e che da sempre è un sostenitore di una linea dura in politica estera, tanto da aver appoggiato la guerra in Iraq e di essersi espresso in più occasioni a favore di un intervento militare contro la Corea del Nord e l'Iran.

Nonostante ciò, Bolton ha sempre agito - o pensato di agire - all'interno dei parametri indicati dalla Costituzione degli Stati Uniti.

Il suo libro è la testimonianza che l'amministrazione Trump ha operato - ed è ipotizzabile che continui a farlo tuttora - al di là del rispetto del ruolo garantitogli dalla Costituzione e, quindi, dalla legge, e lo dimostra tramite un resoconto delle dichiarazioni e delle decisioni prese dalla Casa Bianca in relazione ad avvenimenti finiti al centro delle cronache... e non solo quelle degli Stati Uniti, come il caso Ucraina.

Non solo. Bolton cita anche numerosi episodi che dimostrano l'ignoranza e l'inadeguatezza di Donald Trump nel ricoprire il suo incarico, tanto da finire per essere irriso persino dai membri del suo stesso staff.

Qualche esempio? Trump non sapeva che la Gran Bretagna è una potenza nucleare. Trump ha chiesto al suo staff se la Finlandia facesse parte della Russia. Il segretario di Stato, Mike Pompeo, lo ha definito "pieno di m...." per i suoi atteggiamenti ed il suo modo di fare.

Non solo. In base a quello che Bolton dichiara, l'unico pensiero che guida Trump è quello di essere rieletto, l'unica cosa che per lui conta. Inoltre, nel suo libro lo ha descritto come un presidente confuso anche nell'affrontare questioni di politica estera, come ad esempio la volontà di voler firmare un accordo di pace con i talebani (forse aveva visto l'ultima serie di Homeland). Naturalmente non manca un resoconto di quello che è realmente accaduto anche in merito all'affaire Ucraina.

Bolton, in relazione al caso Ucraina, conferma la tesi dei democratici anche se lo scorso autunno si rifiutò di testimoniare alla Camera (dove i dem hanno la maggioranza) durante l'inchiesta per l'impeachment, dichiarando di essere in attesa della decisione di un giudice in relazione alla possibilità di farlo da parte di ex appartenenti allo staff del presidente, in modo da poter disobbedire al veto imposto dalla Casa Bianca. 

Bolton, successivamente, si offrì di testimoniare al Senato, se fosse stato convocato. Ma il Senato a maggioranza repubblicana decise che la sua testimonianza sul caso Ucraina non sarebbe servita.

Non è la prima volta che durante l'attuale presidenza esce un libro che mette in luce la vera natura di Donald Trump. Rispetto al passato, però, questa è la prima volta che ciò avviene per mano di un membro dello staff, che è stato a suo stretto contatto e che, oltretutto, appartiene al mondo ultra conservatore repubblicano cui l'attuale presidente deve in gran parte la sua elezione.

Per tale motivo, la Casa Bianca si è rivota ad un tribunale per fermare la pubblicazione del libro di Trump, sostenendo che contiene informazioni che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza nazionale.

Gli ex membri dello staff di un  presidente, nel caso vogliano rendere pubblica la propria esperienza, ad esempio con un libro come nel caso di Bolton, devono prima chiedere un via libera alla Casa Bianca. Inutile dire che, per ovvi motivi, la Casa Bianca non glielo abbia concesso e che, pertanto, adesso cerchi di vietarne la diffusione.

Ma oltre che ad Amazon il libro è già stato consegnato ai distributori in tutti gli Stati Uniti, che lo hanno fatto avere alle librerie pronte a metterlo in vendita a partire dal prossimo 23 giugno.

Ma se Trump trovasse anche un giudice disposto a fermarne il rilascio, il libro è già stato consegnato in anticipo ai media che lo hanno letto, anticipandone alcuni dei contenuti, come riportato nell'articolo. In pratica, per Trump, ormai il danno è fatto.