Questo mercoledì, in Parlamento, il premier britannico Theresa May ha dichiarato che "il suo governo è giunto alla conclusione che i due uomini individuati dalla polizia e dal Crown Prosecution Service sono agenti del servizio segreto russo, noto con il nome di Gru [Glavnoe razvedyvatel'noe upravlenie o Direttorato principale per l'informazione, cioè il servizio segreto delle forze armate russe]."

I due uomini a cui Theresa May si riferiva erano quelli che il 4 marzo dello scorso anno tentarono di avvelenare Sergei Skripal - ex ufficiale del Gru che, dopo aver tradito decine di agenti per conto del controspionaggio britannico (l'MI6), si era rifugiato in Inghilterra - e sua figlia Yulia, ritrovati privi di sensi su una panchina pubblica nella città inglese di Salisbury, ricorrendo al Novichok, un gas nervino usato dalle forze armate sovietiche fino ai primi anni '80.

"Non si è trattato di una iniziativa autonoma - ha proseguito la May. - Quasi certamente l’operazione è stata approvata al di fuori del Gru, da funzionari di alto livello.

La Russia tenta di minare la nostra sicurezza. Per questo faremo pressioni per chiedere nuove sanzioni contro quella nazione."

Le autorità britanniche hanno identificato come autori del tentato omicidio Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, ripresi da una telecamera a circuito chiuso. In una missione di tre giorni, i due agenti, da Mosca, sono arrivati prima a Londra e poi a Salisbury, per tornare subito dopo in Russia non appena avevano portato a termine la missione.

La magistratura britannica ha emesso nei loro confronti, pur non essendo certa delle loro generalità, un mandato di cattura europeo a cui però la Russia non darà seguito, visto che non ci sono accordi di estradizione tra i due Paesi.

Mosca ha risposto alle accuse tramite una dichiarazione del ministero degli Esteri che ha negato qualsiasi coinvolgimento nell'accaduto.