Missioni nello spazio e fragilità ossea: la tecnologia BES TEST pronta ad andare in orbita
È pronta ad andare nello spazio la tecnologia italiana BES TEST, che consente di diagnosticare e prevenire la fragilità ossea, con un metodo più accurato e meno invasivo della classica MOC, o diagnosi densitometrica (alla quale può essere associata). Il prodotto- realizzato dalla PMI Innovativa M2TEST, che ha sede presso Area Science Park a Trieste e per il quale è in corso una campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe SpA, portale di crowdinvesting quotato su Borsa Italiana – potrebbe essere presto messo a disposizione degli astronauti per tutto il tempo del volo, in modo da monitorare costantemente il loro stato osseo.
È questa l’idea che la cofondatrice dell’azienda Francesca Cosmi, Professoressa all’Università di Trieste, con periodi di studio a Berkeley e alla NASA, porterà, a settembre, al prossimo congresso dell’ ELGRA (European Low Gravity Research Association), l’evento che mette insieme i principali operatori del comparto spaziale, scientifici e industriali: “A suo tempo, sono stati proprio i risultati ottenuti con modelli sviluppati per studiare sulla terra come si deteriora il tessuto osseo, al termine dei viaggi spaziali, che hanno dato lo spunto alla creazione di BES TEST, il nuovo dispositivo medico da utilizzare nella pratica clinica” spiega Nicolosi. “Ora questa innovazione, se messa a bordo delle missioni di lunga durata, potrebbe contribuire a gettare nuova luce, già a partire dalle prime settimane, sulle alterazioni ossee causate dai periodi di permanenza nello spazio”.
“L’esame permette di analizzare i cambiamenti dell’apparato fisico, e soprattutto delle ossa quando ci si trova nello spazio e di comunicare immediatamente questi dati ai centri medici” aggiunge la co-founder Alessandra Nicolosi. “Discuteremo con l’ELGRA e i suoi numerosi attori la proposta di installare sui veicoli spaziali BES TEST, che misura l’elasticità ossea e per questo possiede un’accuratezza che può arrivare al 90% (contro il 50% della MOC) e può identificare anche i soggetti a rischio che sfuggono alla classica diagnosi densitometrica”.
Sul tema si è espressa anche una luminare del settore: Giovanna Mazzoleni, professoressa responsabile della “Tissue Engineering Unit” alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Brescia: “BES TEST è un eccellente candidato per il monitoraggio e lo studio, in tempo reale, delle rapide e importanti alterazioni indotte sul sistema osseo degli astronauti che operano sulla Stazione Spaziale Internazionale in condizioni di microgravità e dell’efficacia delle eventuali contromisure da potersi adottare. E lo è grazie alla semplicità nell’impiego della strumentazione (peraltro di peso e dimensioni estremamente contenute), le bassissime dosi di energia radiante impiegate, l’efficacia e rapidità nelle modalità di trasmissione ed elaborazione delle informazioni”.
BES TEST vanta 16 early adopters (tra cui Fondazione Maugeri, Ospedale di Verona, Studio Igea e CRG) e più di 12.000 pazienti, è commercializzato a medici e cliniche come SAAS (software as a service) e consente, con una minore esposizione alle radiazioni, di completare la diagnosi e prevenire le fratture da fragilità e da stress, permettendo un taglio dei costi sanitari. Rispetto ai metodi tradizionali, il nuovo test valuta, anche e soprattutto, la struttura interna dell’osso e non soltanto la densità e questo è uno dei suoi principali punti di forza.
M2TEST punta a diventare, con BES TEST, il nuovo standard di riferimento per le fratture da fragilità con applicazioni nello sport, nella nefrologia, nell’oncologia e nelle missioni nello spazio. In particolare, la società mira a raggiungere cinquanta ospedali in Italia e cento cliniche private per la fine del 2024 e prevede di arrivare a un fatturato pari a 2 milioni di euro nel 2025, con un Ebitda positivo già a partire dal prossimo anno.
La campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, che finora ha raccolto quasi 150mila euro e che terminerà a fine giugno, è finalizzata all’apertura di una sede statunitense, all’espansione in Italia e in Europa, a nuove assunzioni e a investimenti tecnologici. Guardando alla potenziale Exit futura, M2TEST mira a ottenere un interesse concreto dei grandi player che sono alla ricerca costante di nuovi asset da aggiungere alle pipeline, in particolare nell’ambito di nuovi dispositivi medici di digital health e di prevenzione.
Per saperne di più sulla campagna di equity crowdfunding di BES TEST su CrowdFundMe:
https://www.crowdfundme.it/projects/bes-test/