Nella semifinale di andata di Champions League che si è disputata martedì allo Anfield Stadium, il Liverpool ha sconfitto la Roma per 5-2.

Per commentare la partita della Roma si dovrebbe prima rispondere a questa domanda: chi è stato a perderla? I giocatori in campo oppure l'allenatore, in base a come li aveva disposti?

Un suggerimento si ha nelle parole dello stesso Di Francesco, quando ha risposto alla domanda se avesse un rimpianto nel non aver cambiato prima la difesa, portandola da tre a quattro:

«I primi 20 minuti eravamo equilibrati. Ovviamente i sistemi di gioco vanno a morire quando perdi ogni duello individuale e sbagli tanti palloni in contrasto, o non si riescono a fare passaggi semplici a cinque metri... non conta più niente.

Dopo, con qualche giocatore fresco e lucido abbiamo dato più forza alla squadra per poter reagire. Ben venga questa reazione perché così diamo senso e forza alla partita di ritorno.

Noi ci dobbiamo credere e avere lo stesso atteggiamento che abbiamo avuto nel finale questa sera.»

Le parole di Di Francesco cercano di giustificare la trasformazione della squadra dopo i cambi effettuati quando ormai il risultato era compromesso. Infatti, le reti della Roma sono arrivate quando il punteggio era sul 5-0.

Nei primi minuti, effettivamente, la Roma ha messo paura al Liverpool. Ma al 18', a seguito di un infortunio, Klopp è stato costretto a sostituire Oxlade-Chamberlain, facendo entrare in campo al suo posto Wijnaldum. A quel punto la partita è cambiata.

Il nuovo entrato ha cominciato a dare razionalità al centrocampo del Liverpool e a mettere in condizione Salah di ricevere palloni che finivano per essere messi in rete oppure per essere trasformati in assist.

A Di Francesco ci sono volute 5 reti per provare a cambiare impostazione alla squadra. Ma più che la difesa a quattro, è stato l'inserimento di Perotti che ha permesso alla Roma, in mezzo al campo, di trovare quelle trame di gioco che aveva completamente perso e, "magicamente", sono arrivate anche azioni che hanno portato alle due reti dei giallorossi, sebbene una su un rigore molto generoso. Ma bisogna anche aggiungere che ogni volta che la Roma andava in attacco gettava il panico nella difesa del Liverpool.

Un'occasione sicuramente sprecata, da parte della Roma, a causa delle scelte del proprio allenatore. Adesso, nella partita di ritorno del 2 maggio, i giallorossi potranno andare in finale ripetendo lo stesso risultato che li ha visti imporsi sul Barcellona nel turno precedente. Possibile ripetere un tale miracolo?