In base a quanto dichiarato più volte negli ultimi tempi dal ridanciano ministro di Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, il ponte sullo Stretto tra Calabria e Sicilia sarebbe costato quanto un anno di reddito di cittadinanza. 

Naturalmente, essendo sempre impegnato a ridere, il suddetto ministro non ha avuto il tempo di spiegare se tale cifra fosse riferita a prima o a dopo la revisione del RdC voluta dal governo di cui fa parte. In fondo, non una differenza da poco visto che da circa 8 miliardi di euro il "fantasmagorico" ponte verrebbe a costare circa la metà. 

La questione non è stata risolta neppure nelle numerose interviste rilasciate sull'argomento dallo stesso ministro. 

In compenso, però, dal Def presentato dal governo nell'ultimo CdM, di cui l'unica cifra resa pubblica sono 3 miseri miliardi per il taglio del cuneo fiscale, è spuntato successivamente un allegato che stima il costo del ponte sullo Stretto in 13,5 miliardi di euro, a cui si devono aggiungere 1,1 miliardi  per le opere complementari e di ottimizzazione alle connessioni ferroviarie, lato Sicilia e lato Calabria, che dovranno essere oggetto del contratto di programma con Rfi.

Nel documento, inoltre, si fa presente che ad oggi non esistono coperture finanziarie per la realizzazione dell'opera e che "dovranno essere individuate in sede di definizione del disegno di legge di bilancio".

Ma lo stesso documento offre anche delle soluzioni su dove reperire il denaro: 

"le risorse messe a disposizione dalle Regioni a valere, in particolare, sui Fondi per lo Sviluppo e la Coesione; l'individuazione, in sede di definizione della legge di bilancio 2024, della copertura finanziaria pluriennale a carico del bilancio dello Stato; i finanziamenti all'uopo contratti sul mercato nazionale e internazionale (saranno a tal fine considerate prioritarie le interlocuzioni con finanziatori istituzionali quali la Banca europea degli investimenti e Cassa depositi e prestiti); l'accesso alle sovvenzioni di cui al programma Connecting Europe Facility - Cef (partecipazione al bando entro settembre 2023)".

Ricapitolando...

Il ponte sullo Stretto costerà quasi 15 miliardi di euro che ancora devono essere "trovati", con la prima pietra - a detta di Salvini - che dovrebbe esser posta già nel 2024, in estate.

Quindi, il ponte costerà già ora il doppio rispetto a quanto annunciato appena un mese fa! Inoltre non si sa bene come l'opera possa iniziare quando ci sono ancora da espropriare terreni ed edifici, anche ad uso abitativo, per far spazio alle infrastrutture a terra. Poi c'è da considerare che Salvini vuole riassegnare l'esecuzione dell'opera ad una società in liquidazione ormai da una decina d'anni, senza avere in merito un parere né dalla Corte dei Conti e neppure dall'Europa sulla necessità di effettuare una nuova gara d'appalto.

Se questo par poco, c'è poi da aggiungere tutto il resto che riguarda gli aspetti tecnici legati al ponte, relativi all'azzardo della campata unica, alla sua costruzione in un'area che è la più pericolosa dal punto di vista sismico, senza contare lo stress causato dai mezzi in transito e dal vento che sullo Stretto soffia anche a 80 Km/h... per almeno un centinaio di giorni all'anno (e in quel caso sul ponte non si potrà neppure transitare).

Ma per un ministro ridanciano come Salvini questi fatti son quisquilie... con una risata, di sicuro, risolverà tutto.