Lunedì, 28 febbraio, è stato confermato l'incontro tra la delegazione ucraina e quella russa, vicino al confine tra Bielorussia e Ucraina. La delegazione russa sarebbe già in viaggio a Gomel.
La cosa che lascia molto perplessi, per non dire preoccupati, è che l'incontro non solo avverrà in territorio avverso e ostile a Zelensky (una vera e propria bocca del lupo che lo stesso Zelensky aveva escluso totalmente dalle opzioni appena due giorni fa), ma con la grottesca garanzia diplomatica di Lukascenko circa l'incolumità della delegazione ucraina. E' a dir poco surreale, che ci si fidi di uno dei peggiori satrapi della storia delle ex repubbliche socialiste sovietiche, a capo di un governo fantoccio gestito direttamente da Mosca e che ha dimostrato di essere senza scrupoli ed estremamente edotto e subdolo nelle scienze tattiche e strategiche di eliminazione dei suoi oppositori, e in forme a dir poco raccapriccianti. Poi, cosa se possibile ancora più inquietante, è che l'annuncio dell''incontro negoziale avviene quasi contestualmente alla dichiarazione, da parte di Putin, della messa in stato di allerta dei dispositivi antinucleari.
E' dunque assurdo, temere che questo incontro possa essere stato pianificato, guarda caso in territorio bielorusso, per sequestrare Zelensky e l'intera delegazione ucraina, decapitando d'un sol colpo i vertici dello stato e una già così fragile resistenza, senza per altro lo spargimento di sangue che implicherebbe il doverli intercettare direttamente a casa loro? Possibile che si fidi della garanzia di uno dei più grandi bugiardi della storia, anzi due, con Putin?
E' come se Hitler avesse invitato Churchill a Praga, nel bel mezzo del governatorato del terzo Reich di Slovacchia, per definire possibili negoziati con la benedizione di Heydrich a esclamare, "Garantisco io!"
Ci si augura che Zelensky sia stato diligentemente consigliato e, soprattutto, che sia stato previsto un copioso piano B, o sarebbe uno scacco matto in quella che era stata venduta come un partita a dama. Se domani sarà stato un nulla di fatto (cosa di cui è convinto lo stesso Zelensky) e assicurata l'incolumità totale di Zelensky e della sua delegazione, allora questo articolo si autodistruggerà subito dopo.
Il fatto che nessun analista , tra le decine che si accatastano ogni giorno nei palinsesti televisivi, abbia posto il benché minimo dubbio su questo rischio, avvalorerebbe tutta l'infondatezza e inconsistenza di tali preoccupazioni oppure, cosa più grave, una distrazione nel fuoco incrociato di smentite e controsmentite quotidiane.
Ciononostante si è autorizzati a provare un certo timore per una iniziativa che, se non fosse accettata da una persona tutt'altro che stupida, apparirebbe quanto meno imprudente. Speriamo bene.