Per Trump, il rivale plausibile alla sua rielezione è il democratico Joe Biden, pertanto ha pensato bene di prendere tutte le "precauzioni" possibili per metterlo in imbarazzo di fronte agli elettori.

Una storia che sembra la replica di quanto abbiamo già assistito nel 2016. In quel caso, protagonista in negativo era Hillary Clinton ed il Paese a cui Trump aveva chiesto aiuto per screditarla era la Russia. Stavolta, Trump ha pensato di farsi aiutare dall'Ucraina.

Il figlio di Biden, Hunter, era nel consiglio di amministrazione di una società Ucraina. Che cosa ha fatto Trump? In un colloquio telefonico avuto con l'attuale presidente ucraino, il presidente Usa ha chiesto a Volodymyr Zelensky di indagare sul figlio di Biden.

E per convicere Zelensky a fare ciò che gli chiedeva, Trump avrebbe bloccato degli aiuti militari all'Ucraina, concordati in precedenza, per un valore di alcune centinaia di milioni di dollari.


Le accuse contro i Biden (padre e figlio) sono state promosse da Trump e dal suo avvocato Rudy Giuliani che accusano Joe Biden, quando era ancora vicepresidente, di aver fatto licenziare nel 2016 il procuratore ucraino Viktor Shokin che stava indagando sulla società ucraina del gas, Burisima Holdings, che all'epoca pagava Hunter Biden fino a 50mila dollari al mese per far parte del consiglio di amministrazione.

Trump e Giuliani sostengono che Joe Biden sia riuscito a far licenziare Shokin, utilizzando come arma di ricatto la minaccia di trattenere 1 miliardo di dollari di garanzie sui prestiti degli Stati Uniti all'Ucraina. Accusa, però, mai provata.


La telefonata di Trump con Zelensky  è avvenuta il 25 luglio e gli aiuti militari sono stati poi sbloccati a metà settembre. La notizia della telefonata ed il suo contenuto è stata fatta trapelare alla stampa, che ha fatto scoppiare l'ennesimo scandalo.

Trump ha cercato di minimizzare la sua posizione, non negando la telefonata e neppure il suo contenuto, dandone però un'interpretazione diversa, quasi come se ciò che è avvenuto fosse da considerarsi normale.

Dopo che la notizia è trapelata ed il caso è "montato" Trump ha accettato - prima lo aveva negato - di rendere pubblico il contenuto della telefonata.

Ma questo non gli è stato sufficiente. La speaker della Camera e principale esponente dei democratici, Nancy Pelosi, ha ceduto alle pressioni della maggioranza degli esponenti del suo partito e ieri ha dichiarato di aver avviato sul caso Ucraina la procedura di "impeachment" (messa in stato di accusa) nei confronti di Donald Trump, per aver atto pressioni su un leader straniero con lo scopo di ottenere informazioni per danneggiare un avversario politico, utilizzando gli aiuti militari statunitensi.

Potenzialmente, la telefonata di Trump potrebbe anche infrangere le norme federali in tema di corruzione.

Nelle prossime ore verrà svelato il contenuto della telefonata fatta dal presidente americano, ma sarà da capire se questa sia un riassunto o l'esatta trasposizione del colloquio.

In attesa di conoscere ciò che accadrà, ecco l'immancabile commento via Twitter da parte di Trump: