Ultimamente, avete sentito nominare Marine Le Pen dai "colleghi" dell'estremismo di destra Meloni e Salvini? No, per un motivo molto semplice... la trombatura certificata ieri al secondo turno delle elezioni amministrative in Francia, che ha visto il suo Fronte Nazionale - che dal 2018 ha preso il nome di Rassemblement national - non conquistare neppure una regione.

Anche la Provenza-Alpi-Costa Azzurra, su cui la Le Pen aveva sperato fino all'ultimo, è andata ai Repubblicani che, sorprendentemente, a queste ultime elezioni hanno ottenuto un buon successo, insieme ai socialisti. Magra consolazione per la sovranista francese il fatto che altrettanto male sia andato La République En Marche (LREM), il partito del presidente in carica, Emmanuel Macron.

La Le Pen ha cercato di giustificare la debacle con la scarsa affluenza. Un dato sicuramente incontrovertibile, visto che solo il 35% dei francesi è andato a votare, mentre l'ipotesi è invece poco credibile, visto che il problema ha riguardato anche i suoi avversari.

Allora come spiegare la sconfitta che ha fatto molto rumore perché a queste elezioni erano in molti a credere in un'affermazione netta del Rassemblement national?

Sostanzialmente con due motivazioni.

La prima è la svolta moderata con cui la Le Pen ha cercato di nascondere razzismo e antisemitismo che hanno caratterizzato in passato il Fronte Nazionale, in modo da cercare di raccogliere voti anche tra gli elettori di centro. Invece di raccogliere consensi tra i Repubblicani, il Rassemblement national li ha persi tra gli estremisti di destra.

La seconda è spiegata dal fatto che in Francia si vota due volte, se al primo turno nessuno ottiene la maggioranza. Per questo, al secondo turno, i francesi, qualunque siano gli schieramenti di appartenenza, fanno sempre fronte comune per contrastare una forza politica di ispirazione neofascista come quella della famiglia Le Pen.

Le elezioni regionali che si sono tenute in Francia erano considerate anche un "antipasto" per le prossime presidenziali che si terranno tra un anno. La bocciatura ottenuta dal partito della Le Pen non è per lei di buon auspicio. Lo stesso si può dire per Macron, ma in quel caso la bocciatura era ampiamente prevista e non è stata certo una sorpresa.

Considerando quanto sta accadendo nelle Americhe, oltre agli Stati Uniti le destre neofasciste sono in rotta anche in tutta l'America Latina, si può iniziare a sperare che il sovranismo ultranazionalista stia iniziando a passare di moda? Comunque, non certo in Italia.