A meno di sorprese negli ultimi giorni, la campagna elettorale per le politiche 2018 è stata caratterizzata non tanto da promesse roboanti, quanto da dichiarazioni sconcertanti dei cosiddetti leader che hanno occupato, quasi in esclusiva, gli spazi mediatici principali sui vari mezzi di comunicazione, a conferma che i partiti ormai sono solo un inutile base burocratica, di cui non è possibile disfarsi, a supporto del "capo" di turno.

Vediamo alcuni esempi delle dichiarazioni più recenti.


Matteo Salvini, Lega.

Nella manifestazione dello scorso sabato a Milano, il leader della Lega ha dato il meglio di sé, urlando tenendo in mano un vangelo e un rosario, rivolto alla folla, che lui governerà applicando la Costituzione e rispettando gli insegnamenti contenuti nel Vangelo!

«Gli ultimi saranno i primi. C'è il sole, qualcuno là in alto ci sta dando una mano. La Madonnina vuole riportare serenità in Italia. ... Un Paese come il nostro, diceva Benedetto Croce, non può che definirsi cristiano. Questo rosario me lo ha regalato un don, lo ha fatto una donna che combatte in strada e non lo mollo più. ... Mi impegno e giuro di essere fedele al mio popolo, ai 60 milioni di italiani e di farlo rispettando gli insegnamenti contenuti nella Costituzione e nel sacro Vangelo. Io lo giuro, lo giurate con me? Andiamo a governare, riprendiamoci il Paese.»

Inutile chiedere a Salvini se almeno uno dei vangeli lo abbia mai letto o, nel caso lo avesse fatto, se abbia vagamente capito il significato delle parole contenute. Lo stesso vale per la folla presente in piazza del Duomo a Milano... che applaudiva! Ma non è finita qua.

Infatti, il candidato a premier della Lega ha anche detto che alcuni valori gli saranno da guida: «Coerenza, onestà e altruismo, che erano alcuni dei valori che un esule italiano portò fino agli ultimi giorni e che morì esattamente 28 anni fa. È un presidente della Repubblica che tutti gli italiani si ricordano, Sandro Pertini!»

Se Pertini fosse ancora vivo, dopo aver saputo di esser stato "preso ad esempio" da Matteo Salvini che molti lo identificano come fascista tanto che l'estrema destra ha dichiarato di appoggiarlo, si metterebbe un fazzoletto rosso al collo, imbraccerebbe di nuovo il mitra ed inizierebbe a dargli la caccia.

In un colpo solo, Salvini si è impossessato del vangelo e di Pertini, pur essendo l'esatto contrario di ciò che entrambi rappresentano!


Silvio Berlusconi, Forza Italia.

Silvio Berlusconi è uno dei due campioni, insieme a Renzi, della smentita, del non detto e del detto ma inteso male. Di seguito, due delle ultime perle tra le tante contenute nelle dichiarazioni rilasciate da Berlusconi.

Fantastica è l'anticipazione di un referendum contro i cambi di casacca in Parlamento! Colui che ha fatto la sua fortuna politica grazie ai cambi di casacca, promuovendoli sfacciatamente in alcune intercettazioni telefoniche venute alla luce, fino ad essere coinvolto in alcune inchieste che facevano supporre dei veri e propri tentativi di corruzione, adesso si fa paladino contro i trasformisti eletti alla Camera e al Senato.

E che dire poi del fatto che si sia indignato perché i 5 Stelle lo stanno accusando di aver finanziato Cosa Nostra: «Scrivono che io sono mafioso? Un'accusa di questo genere è un'infamia. Io sono al contrario una vittima della mafia... lo siamo stati io, i miei figli e le mie aziende. Mi fa star male il "falso quotidiano" che in questi giorni mi accusa di aver pagato la mafia.» Berlusconi ha ricostruito i suoi rapporti con Vittorio Mangano sostenendo che tutte le accuse nei suoi confronti sono finite archiviate dalla magistratura.

È realmente così? No! C'è una sentenza definitiva che afferma che dal 1974 al 1992 Berlusconi ha intrattenuto rapporti con la mafia siciliana e l'ha sovvenzionata... ha dato soldi alla mafia! Eppure nega la realtà.


Matteo Renzi, Partito Dcemocratico.

Il capo politico della coalizione di centrosinistra, esperto scopritore di presunte fake news che lo riguardano e che non sono per nulla fake, viaggia in lungo e in largo per l'Italia evitando accuratamente le piazze, non tanto per il freddo, quanto per i numeri... per l'assenza di numeri. Il Pd è in caduta libera.

E per averne conferma ecco la più recente dichiarazione di Renzi: «Io sono pronto a parlare di programmi, da qui a domenica. Non ci sarà nessun passo indietro e trovo sconcertante che tutto il tema della campagna elettorale sia quel che faccio io. Se pensate che passiamo l'ultima settimana a parlare del dopo, avete sbagliato destinatario.»

Questa è stata la sua risposta a chi gli ha chiesto in una trasmissione su Sky, se sarebbe pronto a dimettersi da segretario in caso di sconfitta, aggiungendo che non avrebbe fatto nessun passo indietro!

Ma la speranza di Renzi è quella di raggiungere una quota minima sufficiente, anche con la coalizione perché di questi tempi non si butta via nulla, per poi poter avere i numeri per governare con Forza Italia. Sempre nella stessa occasione, infatti, Renzi ha detto su Sky che il Pd non entrerà al governo con partiti estremisti qualora dal voto del 4 marzo non emerga una maggioranza certa: «Noi il governo con gli estremisti non lo facciamo, è qualcosa che in Europa nessuno capirebbe.»

Ma per Renzi, gli estremisti sono il partito di Salvini, quello della Meloni ed i 5 Stelle. Invece Forza Italia, il partito guidato da Silvio Berlusconi, incandidabile a causa di una condanna per frode fiscale e finanziatore di Cosa Nostra, ha tutti i requisiti di moralità ed eticità con cui formare un governo. E c'è pure da credere che in questo caso in Europa si applaudirebbe!


E le dichiarazioni di Di Maio? Alla prossima puntata, in attesa del comizio finale da Piazza del Popolo.