Armando Siri nel 2014 ha patteggiato una condanna per bancarotta fraudolenta, mentre sono ancora in corso due inchieste che lo riguardano, una per corruzione ed una per auto-riciclaggio. Nessun dubbio che sia una bravissima persona ma, considerando tali vicende, è opportuno che possa essere a capo della scuola politica di un partito?

Per la Lega la risposta è sì, visto che è stato proprio Armando Siri ad introdurre quest'oggi a Roma l'intervento di apertura di Matteo Salvini alla giornata dedicata dalla Scuola di Formazione Politica della Lega a infrastrutture ed economia.

Dopo tale promemoria, per chi volesse deliziarsi delle dichiarazioni del ministro può farlo guardando il seguente video...

Di quelle dichiarazioni, sottolineiamo il passaggio relativo ai pestaggi delle forze dell'ordine, diventati ormai abituali con il governo Meloni:

"Penso al dibattito che c'è sulle forze ordine", ha detto Salvini. "È giusto analizzare se si è fatto tutto quello che si doveva [o] se qualcuno ha ecceduto... sono donne e uomini non sono robot, ma è inaccettabile che [tutti coloro] che garantiscono sicurezza e democrazia [vengano] tirati in ballo nella contesa politica. Giù le mani dalle nostre forze dell'ordine. ...Fare il poliziotto, il carabiniere, il vigile del fuoco è un mestiere delicato, chiunque può sbagliare, ma quello che non posso accettare è la messa all'indice della polizia italiana come un corpo di biechi torturatori. Anche perché se si va in piazza con tutti i permessi, senza insultare, sputare, spintonare, non si ha nessun tipo di problemi. Bene ha fatto Piantedosi, faremo tutti gli accertamenti del caso".

A margine del suo intervento, Salvini ha risposto così a chi gli chiedeva un commento sulle parole di Mattarella in merito agli scontri di Pisa:

"Le parole del presidente si leggono ma non si commentano. ... Certo è sempre meglio che non ci siano scontri. Poliziotti e carabinieri sono quotidianamente vittime di violenza fisica e verbale. Anche in quella piazza. Se mio figlio andasse a urlare sbirro coglione poi se la dovrebbe vedere con me. ... Chi mette le mani addosso a un poliziotto o a un carabiniere è un delinquente".

Quello che però Salvini non ha chiarito è se sia da definirsi un delinquente anche un poliziotto o un carabiniere che selvaggiamente si metta a manganellare un minorenne indifeso, inerme, che non costituisce minaccia alcuna. Inoltre, che lui lo sappia o meno, anche pronunciare sbirro coglione non giustifica spaccare la testa ad un minorenne.

A margine, va aggiunta - come nota divertente - il tentativo di giustificazione da parte della propaganda (post) fascista per scusare quanto accaduto a Pisa. 

Ecco cosa ha avuto il coraggio di scrivere il Giornale: 

... chi è a conoscenza della gestione delle piazze di venerdì assicura che gli agenti sono intervenuti «per difendere la sinagoga di Pisa...»

Una tesi riportata anche dal "fratello d'Italia" Rampelli.

Nell'immagine seguente le frecce mostrano dove è avvenuta l'aggressione della polizia ai giovani studenti che manifestavano per il cessate il fuoco a Gaza, in che direzione volevano proseguire e dove ha sede la sinagoga di Pisa...

In "linea d'aria", la distanza tra il luogo dove è avvenuta l'aggressione e la sinagoga di Pisa è di circa 400 metri. Ma la cosa ancor più singolare è che gli studenti sono stati manganellati perché volevano entrare in Piazza dei Cavalieri, cioè volevano andare esattamente nella direzione opposta rispetto all'edificio ritenuto "sensibile". 

Nonostante ciò, secondo la propaganda (post) fascista, i poliziotti manganellatori stavano proteggendo la sinagoga.

Quante, di giustificazioni simili, dovremo essere costretti ad ascoltare nei prossimi anni?