Putin, lunedì, ha dichiarato che le sanzioni contro la Russia contrastano con i principi del WTO, sono un danno ai cittadini russi e soprattutto a quelli europei... per poi concludere, probabilmente, con il problema che più gli stava a cuore, il fatto che le aziende metallurgiche russe dovessero continuare a dover subire restrizioni sui mercati esteri.
Ma dalla conversazione odierna tra il presidente ucraino Zelensky e quello francese Macron non sembra che ci possano essere al momento futuri sviluppi sul fronte diplomatico che possano far presagire una soluzione alla crisi, visto che nel riassunto che l'Ucraina fa dell'incontro virtuale tra i due presidenti, i temi trattati oscillano tra il supporto militare e quello finanziario da parte di Parigi a Kiev.
Di positivo, però, vi è che la prima nave che trasporta 26mila tonnellate di mais ha lasciato il porto di Odessa. Lo ha riferito il ministro delle Infrastrutture Oleksandr Kubrakov questa mattina, aggiungendo che che ci sono altre 16 navi in attesa di salpare.
Sul fronte militare, le forze russe riprendono gli attacchi di terra nell'Ucraina orientale, a nord-ovest di Sloviansk e a sud-ovest di Izium, con la possibilità di costituire le "condizioni" per un'offensiva nell'oblast di Kharkiv, per avanzare di nuovo verso il capoluogo della regione dove anche nelle ultime ore sono ripresi i bombardamenti.
Il 1 agosto le forze russe sono riuscite a compiere minimi progressi nell'area di Bakhmut nell'oblast di Donetsk, dove stanno probabilmente ridisegnando i loro piani tattici per una futura offensiva.
Nel sud, dall'inizio della controffensiva, l'Ucraina ha ripreso 46 villaggi nell'oblast di Kherson, la maggior parte dei quali è a nord del fiume Dnipro. I successi ottenuti sono da imputare anche alla possibilità di utilizzare la notevole precisione degli HIMARS, di cui il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, ha annunciato l'arrivo di altre quattro unità. Grazie agli MLRS occidentali sarebbero stati finora distrutti 50 depositi di munizioni russi in Ucraina, sempre secondo quanto dichiarato da Reznikov.
Queste le perdite russe dal 24 febbraio nell'ultimo bollettino pubblicato dallo Stato maggiore della Difesa ucraina: 41.030 soldati, 1.768 carri armati, 4.011 veicoli corazzati da combattimento, 2.912 veicoli e serbatoi di carburante, 932 sistemi di artiglieria, 259 sistemi di lancio multiplo di razzi, 117 sistemi antiaerei, 190 elicotteri, 223 aeroplani, 736 droni e 15 imbarcazioni.