Giovedì 27 settembre, nella Sala Marconi di Palazzo Pio, si è tenuta la conferenza stampa del card. Gualtiero Bassetti a conclusione dei lavori della sessione autunnale del Consiglio Permanente della Cei che si sono svolti da lunedì 24 a mercoledì 26 settembre a Roma, presso la sede della Conferenza Episcopale Italiana. Per quanto riguarda i temi laici della sua relazione conclusiva, lavoro e migranti sono quelli su cui Bassetti ha posto l'accento.


È la situazione dell'ingresso del mercato del lavoro dei giovani a preoccupare il presidente della Cei: «La situazione drammatica dei giovani senza lavoro, che prima era a macchia di leopardo, adesso è generalizzata. In Piemonte il 40% dei giovani sono disoccupati. Non possiamo fermarci a discorsi rassicuranti.

Fare di tutto per creare lavoro - è l'auspicio del card. Bassetti che si è richiamato al clima del dopoguerra per dire che - quello che conta non è l'utilità immediata, è mettere in moto il lavoro. Trovare il sistema che rimetta in moto la macchina del lavoro: il resto viene da sé.»

Positivo il giudizio del cardinale sul "reddito di cittadinanza", ma senza dimenticare di non incrementare troppo il debito pubblico.

Sulla situazione dei terremotati in centro Italia il presidente della Cei ha detto che «è stata curata bene la fase d'emergenza, ma sono passati più di due anni e le cose sono com'erano. C'è ancora chi sta in tenda, la maggioranza sta nelle abitazioni provvisorie, ma sono costruite in legno e non possono soddisfare il fabbisogno di tutta la popolazione.

A questo è da aggiungere la rimozione delle macerie e la necessità di ricominciare a costruire. Sono tremila, ad esempio, le chiese disastrate: e la chiesa, in Italia, non è solo un luogo di culto ma anche un centro di aggregazione sociale. L'identità di un popolo si forgia anche attorno ai suoi simboli.»


Riguardo al decreto su sicurezza e migranti voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, Bassetti ha detto di sperare in un ripensamento: «Mi sembra molto restrittivo, ma deve essere ancora discusso [da parte dei vescovi], approfondito, deve ancora intervenire il presidente della Repubblica. Il decreto è uscito in concomitanza con i nostri lavori... inoltre, deve essere ancora approvato, potrebbe essere in qualche modo ritoccato.

Mi preoccupa l'abrogazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, o anche la loro riduzione: si rischia di esporre tante persone a un futuro incerto. Così come mi preoccupa l'espulsione legata al primo grado di condanna, mentre la nostra Costituzione prevede la presunzione di colpevolezza fino al terzo grado di giudizio.

Il decreto Salvini dovrebbe fronteggiare un periodo di emergenza, e invece tende ad abolire la concessione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, e non solo per motivi di emergenza. Si toglie ai prefetti e ai giudici la discrezionalità esercitata nel riconoscimento della protezione umanitaria. In assenza dei permessi suddetti, l'unica via possibile è rilasciare permessi speciali per cure mediche o per il ritorno nei Paesi di origine per breve tempo.»


Nei lavori della Cei si è parlato anche di mafia e del lavoro svolto dai vescovi nel Sud a contrasto del fenomeno, seppure il problema come ha dichiarato lo stesso Bassetti è ormai di carattere nazionale.

E rimanendo al tema giustizia, la Cei ha trattato anche il problema degli abusi sessuali all'interno della Chiesa: «Con il variare dei tempi varia molto l'interpretazione di questi fatti. Nel passato non venivano avvertiti con quella urgenza e gravità che oggi noi diamo al problema.

Oggi abbiamo invece acquisito una coscienza molto chiara: la Chiesa italiana si vuole impegnare fino in fondo per estirpare quella che è una delle piaghe più gravi del nostro tempo. Si sta lavorando affinché in ogni diocesi si abbia un referente.

È necessario anche lavorare sulla formazione permanente dei preti, perché alcuni abusi si sono verificati anche dopo diversi anni di sacerdozio.»


Il Consiglio Permanente, durante i lavori, ha approvato la proposta di un Comitato scientifico per la realizzazione di un incontro di riflessione e spiritualità per la pace nel Mediterraneo, che si svolgerà a Bari, nel novembre 2019.

I Vescovi, infine, hanno provveduto ad alcune nomine, fra le quali quella dei membri di Commissioni Episcopali e direttori di Uffici Nazionali.