Israele ha 39.479 persone attualmente positive al Sars-CoV-2, 1.119 sono le persone finora decedute con Covid. In Cisgiordania i casi attivi sono 9.845, a Gaza 1.549. In Cisgiordania e a Gaza sono morte 240 persone. 

I dati pubblicati domenica dal ministero della Salute hanno fatto registrare 1.997 nuovi casi di contagio che in totale portano in Israele a 155.604 casi, con 16 decessi. 1.056 sono le persone ricoverate. Di queste, 519 sono in serie condizioni, 144 quelle in terapia intensiva.

A causa di questi numeri, il governo Netanyahu, si è riunito domenica e in tarda serata ha confermato che il Paese andrà di nuovo in lockdown per cercare di contenere la diffusione del contagio da coronavirus.

Le nuove misure di confinamento inizieranno a partire da venerdì e dureranno fino all'11 ottobre, anche se dopo due settimane ci sarà comunque una verifica per valutare o meno la necessità di continuare.

Oltre alle conseguenze economiche per il Paese, Netanyahu rischia di dover affrontare anche una crisi di governo, poiché il nuovo lockdown  coinciderà con il periodo dell'anno in cui gli ebrei celebrano le loro festività religiose più importanti, inclusa quella dello Yom Kippur.

Per questo motivo, il ministro dell'edilizia, Yaakov Litzman si è dimesso dal proprio incarico, minacciando di ritirare il suo partito, ultraortodosso,  dalla coalizione di governo.

Quali sono le nuove restrizioni?

In luoghi chiusi non potranno riunirsi più di 10 persone, non più di 20 all'aperto. 

Scuole e centri commerciali chiuderanno e gli israeliani non potranno spostarsi oltre 500 metri dalle proprie abitazioni, ad eccezione di coloro che dovranno recarsi al lavoro.

Le attività non governative potranno rimanere aperte ma non potranno accettare nuovi clienti. Esclusi dal divieto i supermercati e le farmacie.

Il nuovo lockdown avrà un impatto sull'economia, già in recessione a causa della pandemia, di circa 6,5 ​​miliardi di shekel (quasi 1,9 miliardi di dollari), secondo quanto riportato dal ministero delle finanze.