Novità sul giallo dell’adolescente di Leno, in provincia di Brescia: la Procura ha aperto un nuovo fascicolo per omicidio contro ignoti, dopo l’esposto presentato da Maurizio Piovanelli, il padre della vittima. L’uomo ritiene che dietro il delitto della figlia possa esserci un gruppo di pedofili e un mandante ancora a piede libero.

L’altra novità legata al caso è la presenza di ben due DNA che 17 anni fa i Ris dei carabinieri riuscirono ad isolare sulla scena del crimine, tracce biologiche però mai prese in considerazione nella prima inchiesta.

I due profili genetici di sesso maschile pare non appartengano a nessuno dei 4 condannati per l’omicidio della 14enne. Un DNA è stato rinvenuto sul giubbotto che indossava Desirée, all’altezza del costato e del gomito, la seconda traccia genetica è stata rilevata su un fazzoletto trovato nel casolare dove la giovane è stata uccisa.

Ricordiamo che la ragazza venne assassinata il 28 settembre del 2002 nel casale abbandonato Ermengarda a Leno, nel bresciano. L’adolescente fu attirata nella cascina da Nicola Bertocchi con la scusa di volerle mostrare dei cuccioli di gatti. Una volta entrata Desirée vi trovò anche Nicola Vavassori, Mattia Franco e il suo vicino di casa Giovanni Erra. La giovane oppose resistenza al tentativo di stupro ma venne massacrata a coltellate.

Il procuratore Carlo Nocerino ha incaricato gli agenti di polizia della squadra mobile di Brescia per indagare sulle due tracce di DNA, le analisi sui profili genetici e le nuove indagini dovrebbero condurre finalmente alla verità.