(di Vincenzo Petrosino, Oncologo Chirurgo)  Spesso gli uomini amano creare confusione senza alcun motivo logico. In questa vicenda che sta interessando la Campania bisogna fare un pizzico di chiarezza anche sorridendo alla banalità di ciò che si sta scrivendo in giro.

Cosa è accaduto?

Alcuni ricercatori hanno pubblicato su una rivista una ricerca nella quale hanno dosato i metalli pesanti in ammalati di cancro in alcune zone della famosa terra dei fuochi. L’ansa ha battuto la notizia come se fosse una grande novità e scoperta e quindi altri giornali e tg hanno ripreso la notizia, anche perché  un gruppo di associazioni e autori hanno addirittura fatto una conferenza stampa alla camera presentando la ricerca stessa come una grande novità (almeno da ciò che si legge)

La notizia partita dall’Ansa (così mi ha scritto il redattore del Fatto Quotidiano ) di Roma è  questa:www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2019/12/16/metalli-pesanti-in-malati-di-tumore-della-terra-dei-fuochi_496fca54-bc31-44ed-8514-04f609f2609c.html
Ovviamente le associazioni hanno cercato di dare grande visibilità mediatica alla cosa associando subito la situazione dei rifiuti tossici e dei roghi con i risultati che sono visibili sul sito della rivista, trattasi in realtà di 7 pagine con ampia bibliografia nella quale sono anche stato citato .

In realtà le cose sono più semplici di quanto si sta cercando di fare passare tra l’opinione pubblica e le istituzioni e giornali  poco attente.

Conosciamo da tempo che alcune sostanze emesse in atmosfera oppure smaltite in modo doloso e colposo o comunque con le quali veniamo in contatto, possono creare un danno all’uomo.

 Viviamo in un ambiente che condiziona la nostra vita, interagiamo continuamente con esso. Queste cose valgono per tutte le criticità ambientali e in tutto il mondo.

Negli ultimi anni molti gruppi di ricerca hanno condotto studi dosando policlorobifenili e metalli pesanti in ammalati di cancro. Un ultimo studio che abbiamo anche citato nella nostra ultima ricerca ha rilevato tali metalli e pcb  nel tessuto cancerogeno dei tumori mammari.

Senza dilungarmi in questa sede in  esposizioni scientifiche complesse mi sento di dire , sorridendo un poco che questi studi su metalli e policlorobifenili , sono già stati fatti e descritti proprio in Campania anzi sono stati eseguiti non solo sul sangue ma anche sul capello per comparare le due metodiche e l’affidabilità. Sono stati descritti sia i tumori del testa collo e alcune patologie tiroidee in un primo lavoro presentato nel 2016 al 103° congresso della Sio a Roma e sia in un secondo e più ampio lavoro annunciato già nel primo e che ha riportato sia i dosaggi di questi metalli e pcb che la zona di residenza dei volontari.

Tutti erano stati scelti in riferimento ad alcuni parametri scientifici, alla residenza da almeno 10 anni in una zona con criticità ambientale e con documentazione clinica esaustiva ed esami istologici certi.  Le ricerche  pubblicate su biometals e su Cancer&Science Usa  le abbiamo rese pubbliche e gratuite per tutti.

Tutti possono consultare e scaricare le ricerche, guardare i grafici e le varie esaustive tabelle ai seguenti link:

link.springer.com/article/10.1007%2Fs10534-018-0091-9
symbiosisonlinepublishing.com/cancerscience-research/cancerscience-research52.php

Risulta evidente che si parla delle stesse cose e dello stesso metodo e idea da noi già presentata nel 2016 al Congresso SIO. ESISTE anche un video amatoriale su youtube al seguente link:  https://www.youtube.com/watch?v=QurtlrO5DVA&vl=it,  tra l’altro in rete sono presenti molti articoli a noi dedicati basta cercarli.

ìwww.mn24.it/metalli-pesanti-malati-tumore-ricerca-dott-petrosino/?fbclid=IwAR1tu7Zt-B6W4oDpShthkXml3VzHgrclv_NHrz5Y-ti_hV53LLBQW2ROa7Y
www.ambientebio.it/salute/rischi-salute/oncogenesi-metalli-pesanti-campania

Alla luce di quanto scritto dal mio punto di vista , ritengo esagerato ed illogico il clamore che si è sollevato su ricerche che in realtà erano già ampiamente state eseguite e descritte.  Alla fine nulla di nuovo e neppure di utile, bastava leggere quelle già eseguite!  Ovviamente noi abbiamo cercato pur avendo volontari Campani arruolati di dosare e descrivere che in alcuni cancri e in alcune patologie esistevano determinate sostanze. Tutto  perfettamente allineato con altre ricerche anche contemporanee di altri ricercatori. Siamo stati comunque il primo gruppo a descrivere i particolari tumori del testa collo e abbiamo ricevuto citazioni in altre ricerche simili.

Ma anche se qualcuno avesse  voluto ripetere o copiare  la stessa  ricerca e metodo già fatto,  abbiamo oggi anche  una ulteriore conferma che alcune sostanze , purtroppo , sono presenti in soggetti ammalati di cancro e che vivono in zone con criticità ambientali conosciute.

Questo è probabilmente rilevabile in tutto il mondo ed è valido dall’Ilva alla Basilicata, da Sarroch a Trieste o Augusta o Seveso  o New York e Pechino.

Oggi conosciamo che dove esistono alcune sostanze, comunque presenti e da chiunque rilasciate,  queste possiamo ritrovarle in alcune matrici biologiche e anche in tessuti ammalati.

Il  problema da risolvere è  piuttosto perché alcuni si ammalano ed altri no e individuare i meccanismi che possono indurre  alcune patologie.

Alcuni  di questi meccanismi li abbiamo anche indicati, ma molto lavoro ancora deve essere fatto e a breve sarà fatta un’ulteriore pubblicazione che riporta altre situazioni e soluzioni probabili.

 

La ricerca non è un "gioco" con il quale si possono poi agitare bandiere o muovere gli animi, la ricerca è cosa seria e va sempre utilizzata in modo anche sobrio. Raccontare poi che si è raggiunto un risultato già descritto da altri è "imbarazzante" scientificamente. 

Abbiamo tra l’altro ben scritto (ed è piaciuto molto all’editore Usa)  che noi tutti dobbiamo avere rispetto per l’ambiente in cui viviamo, la terra che ci accoglie è come una multiproprietà che noi occupiamo per breve tempo e che  abbiamo il dovere di lasciare pulita per le generazioni future.  Continua a sfuggirmi e molto il motivo di tanto scalpore e tante polemiche che leggo, piuttosto si trovino soluzioni vere e definitive per evitare ogni smaltimento doloso e colposo e atti criminali come roghi e interramenti e realmente iniziare una prevenzione primaria, incrementare quella secondaria e iniziare  la bonifica di tante situazioni in tutta Italia.  Forse di studi e di misure e di dati ne abbiamo fin troppo, io ho sempre detto che l'italia sembra il paese delle misure, dei tavoli tecnici e dei convegni, ma non "delle soluzioni". 

Indeed, the earth and the environment in which we live is like a timeshare property, so we have a moral obligation to leave it clean – after “using” it – for the future generations”.  Vincenzo Petrosino et al. Cancer&Science .