Approfondiamo l’analisi sull’esito della tornata elettorale delle ultime elezioni comunali con Vincenzo Musacchio dando una chiave di lettura diversa dai soliti commenti statistici.

Professore, chi ha vinto?L’astensionismo, non vi sono dubbi.

Salvini e Meloni?Ridimensionati e in questa tornata elettorale sconfitti entrambi, soprattutto per l’incapacità nella scelta dei candidati proposti.

Letta, invece?Nella catastrofe astensionistica vince, ma, come credo sappia bene anche lui, le elezioni  politiche sono diverse dalle comunali e se si votasse con il precedente sistema elettorale ne vedremmo ancora delle belle (ovviamente in senso negativo).

Draghi?Credo lo faranno Presidente della Repubblica in modo da far rientrare in campo chi oggi con lui fa solo la comparsa.

La preoccupa l’astensionismo?Molto. Siamo di fronte a un dramma sociale, politico ed economico vero e proprio che nessuno vuol vedere. Se i seggi vacanti decidessero il governo dei Comuni oggi avremmo le principali città italiane senza Sindaci.  A Roma vota solo il 40%, a Torino il 42%.  Sarò petulante ma non è affatto un bel risultato per la democrazia rappresentativa.

La democrazia è a rischio?No, ma è fortemente in crisi e questo per vari motivi.

Quali motivi?Beh, per esempio. la marginalizzazione del Parlamento. Un sistema elettorale che toglie il potere al popolo sovrano e lo mette nelle mani delle segreterie di partito. L’annullamento del rapporto tra rappresentante e rappresentato. La crisi del mondo del lavoro,  servizi sociali quasi inesistenti, reddito pro-capite bassissimo e disoccupazione galoppante. Partiti e movimenti privi di idee per il futuro. La mancanza di una Sinistra storica dalla parte dei più deboli. Me ne vengono in mente di getto questi, ma sicuramente ve ne sono altri.

Non ha detto nulla sui Cinque Stelle?Hanno dimostrato chi erano e quanto valevano ricoprendo ruoli di Governo e di rappresentanza e rinnegando tutti i loro valori.

 Chiudiamo. Cosa vede nel futuro dell’Italia? Spero che esca dalla fanghiglia in cui è intrappolata non da oggi. Se vuole avere un futuro si dovrà dotare per un sistema elettorale che rimetta al centro il cittadino con il voto di preferenza puro. Si inizi seriamente a combattere mafie, corruzione e evasione fiscale. Si metta mano a un piano di infrastrutture per le prossime generazioni. Ci si occupi seriamente della crisi del mondo del lavoro e delle politiche sociali. Credo questi siano i fondamentali per dare speranza all’Italia e a quel 60% di italiani che non va a votare perché ha perso fiducia nell’attuale politica.


Vincenzo Musacchio, criminologo, giurista e associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). Ricercatore dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Nella sua carriera è stato allievo di Giuliano Vassalli, amico e collaboratore di Antonino Caponnetto, magistrato italiano conosciuto per aver guidato il Pool antimafia con Falcone e Borsellino nella seconda metà degli anni ’80.