Ombre russe su Salvini in relazione alla mancata fiducia a Draghi
La Stampa ha pubblicato oggi un articolo che riguarda le relazioni intrattenute tra il cosiddetto "consigliere per i rapporti internazionali" di Matteo Salvini, Antonio Capuano, e un funzionario dell'ambasciata russa, Oleg Kostyukov.
Secondo il quotidiano, a maggio, il funzionario russo chiedeva a Capuano se la Lega fosse interessata a ritirare i propri ministri dal governo Draghi.
"Secondo documenti d'intelligence che La Stampa ha potuto visionare - scrive il giornale - alla fine di maggio [tra il 27 e il 28 maggio, ndr] Oleg Kostyukov, importante funzionario dell’ambasciata russa chiede a un emissario del leader leghista se i loro ministri fossero 'intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi'. Lasciando quindi agli atti un interesse fattuale di Mosca alla 'destabilizzazione' dell’Italia".
Che cosa ha detto Salvini?
"Sono fesserie. Io ho lavorato e lavoro per la pace e per cercare di fermare questa maledetta guerra. Figurati se vado a parlare di ministri e viceministri, mi sembra la solita fantasia su cui c’è Putin, c’è il fascismo, il razzismo, il nazismo, il sovranismo. Non penso che Putin stia dietro al termovalorizzatore di Roma. ...La crisi di governo è stata dettata dalla Russia? Siamo seri, a breve ci sarà una smentita a livello istituzionale, è gravissimo che si diffondano fake news. Noi siamo con l'Occidente e con la democrazia".
In pratica, nelle parole di Salvini una conferma indiretta che il colloquio è avvenuto, anche se il segretario della Lega cerca di sminuirne i contenuti.
Ecco che cosa scrive La Stampa, citano fonti d'intelligence:
"Il diplomatico, facendo trasparire il possibile interesse russo a destabilizzare gli equilibri del governo italiano con questa operazione avrebbe chiesto se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo". Kostyukov. per le fonti d'intelligence, è la stessa persona che comprò i biglietti dell'annunciata missione, poi saltata, di Matteo Salvini a Mosca ed è indicato come "vicario dell’ufficio politico dell’ambasciata russa a Roma", mentre Capuano viene descritto come "ex deputato napoletano di Forza Italia, oggi non più parlamentare, che in passato sostenne di aver aiutato l’allora ministro Frattini in alcuni dossier internazionali".
E riguardo la famosa missione a Mosca, si legge che Capuano fu contattato "da una esponente del partito di Putin, Russia Unita, che, informata della missione programmata, si sarebbe offerta di supportare il consulente di Salvini nell’organizzazione della trasferta, suggerendogli in prima battuta di prelevare il denaro necessario per effettuare tutti i pagamenti previsti, da convertire in rubli in loco, essendo inutilizzabili carte di credito e bonifici bancari. In tale contesto il consulente avrebbe riferito di incontri già fissati con il ministro Sergej Lavrov – con il quale sarebbe stato programmato un pranzo per il 6 maggio – e con il presidente della camera Alta dell’Assemblea federale russa Valentina Matvienko".
Secondo i documenti citati, Capuano sarebbe anche stato contattato "da un soggetto dell’ambasciata americana a Roma che si sarebbe detto molto interessato al viaggio del senatore Salvini a Mosca, pur non avendone ancora compreso la reale finalità. Capuano avrebbe risposto di non poter fornire dettagli".
Il pacifista Salvini, ahi lui, ha però alle sue spalle una storia alquanto compromettente in relazione ai suoi rapporti con Russia Unita e con esponenti vicini, se non vicinissimi, al dittatore russo.
Rapporti che, come ha dimostrato quanto accaduto in Polonia alcuni mesi fa, sono ben noti anche all'estero, dove Salvini è stato umiliato da un sindaco di una città di confine polacca, oltretutto appartenente all'area di destra, di estrema destra, la stessa di Salvini.
Pertanto, considerate le premesse, è logico ritenere, da parte di chiunque, che qualsiasi contatto (diretto o indiretto) tra Salvini e rappresentanti delle istituzioni russe, tra l'altro tenuto pure segreto, sia da guardare con diffidenza... ancor di più viste le scelte fatta dalla Lega negli scorsi giorni in relazione alla fiducia al governo Draghi.
Per Forza Italia, quanto pubblicato da La Stampa si tratta di una campagna denigratoria verso il centrodestra e questo sarebbe pertanto buon segno perché confermerebbe le difficoltà del centrosinistra.
Per Fratelli d'Italia, il suo capogruppo alla Camera, Lollobrigida, dichiara:
"Se ci imbarazza l’inchiesta sui legami tra Lega e Russia? Le questioni di carattere internazionale vanno chiarite e approfondite. Noi non siamo imbarazzati rispetto a nulla, l'Italia è dalla parte dell’Occidente. Noi siamo al fianco dei nostri alleati. Con i ‘se’ non si fanno cose serie. La richiesta di verificare è legittima".
Una dichiarazione dotata di salvagente, che non esclude che la vicenda possa avere ulteriori sviluppi.
Inutile dire che, sul versante opposto, si calvalchi l'onda del possibile scandalo:
"Vogliamo la verità", dice il Pd. "Nessuno ha ancora smentito quanto denuncia Jacopo Iacoboni su La Stampa, che conferma tutti i legami della Lega di Salvini con Mosca. Gli italiani hanno il diritto di sapere se dietro la caduta del Governo Draghi ci sia l’ombra di Putin. Sarebbe gravissimo. Sottoporremo al Copasir la questione e chiederemo il confronto in Parlamento. Oggi più che mai occorre massima allerta contro le interferenze estere. I patrioti di putin non devono minacciare la sicurezza della Repubblica".
Questo è quanto ha detto Letta all'Assemblea Nazionale della Coldiretti:
"Le rivelazioni che sono uscite sui legami tra Salvini e la Russia di Putin sono inquietanti. Questa campagna elettorale inizia nel modo peggiore perché c'è una chiarissima macchia su questa vicenda e noi chiediamo la verità: vogliamo sapere se è stato Putin a far cadere il Governo Draghi, se coloro che l'hanno fatto cadere lo hanno fatto su mandato di una potenza straniera che oggi aggredisce e rispetto alla quale noi non possiamo avere buoni rapporti. Salvini ha fatto una dichiarazione che non solo non è una smentita ma è una dichiarazione che conferma tutti i suoi legami oscuri con Putin e con la Russia. Porteremo al Copasir, faremo interrogazioni, chiediamo che il governo risponda e vogliamo capire se dietro le scelte e gli atteggiamenti della lega c'è la Russia di Putin. Se così fosse sarebbe di una gravità senza fine".
Adesso, i giornali continueranno a sostenere che Draghi è caduto per colpa dei 5 Stelle e di Giuseppe Conte?