Al vaglio del governo, con un provvedimento all'esame delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, è allo studio l'indennità di 100 euro destinata a rimpinguare la tredicesima dei lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 28mila euro, con coniuge e almeno un figlio fiscalmente a carico.
Chiunque riesca a superare il taglio dei vari se e ma sopra indicati otterrà quello che enfaticamente è stato etichettato come "Bonus Natale".
E per rimaner fedele all'etichetta del Natale, il governo ha deciso che tale munificenza non concorrerà neppure alla formazione del reddito complessivo del lavoratore, per cui i 100 euro saranno addirittura netti!
L'una tantum sarà però riconosciuta solo su richiesta del lavoratore, "che attesti per iscritto di avervi diritto". Al momento, però, non è dato sapere se nel caso in cui la richiesta venga effettuata da un lavoratore il cui reddito complessivo superi i 28mila euro anche di un solo centesimo sia o meno previsto il carcere oppure sia sufficiente la restituzione della somma non dovuta con, ovviamente, il naturale aggravio di interessi.