L'epidemia da coronavirus ha creato problemi anche per quanto riguarda le manovre di rianimazione cardiorespiratorie.

L’OMS ha considerato queste manovre salvavita - anche se indispensabili e da effettuare senza indugio - come "altamente a rischio di contaminazione virale per tutti i soccorritori" e in quanto tali da effettuare con specifiche precauzioni.

Per questo motivo è stato necessario apportare delle modifiche ad interim ai protocolli di rianimazione (BLS-D: Basic Life Support and Defibrillation) universalmente riconosciuti.

Le raccomandazioni contenute in una circolare del Ministero della Salute sono  focalizzate su tre punti:

  • il soccorso balneare,
  • le indicazioni sul soccorso e sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare extra ospedalieri per
    soccorritori “laici”,
  • la formazione in sicurezza dei soccorritori ai fini del rilascio della certificazione BLS-D.


Le norme sono abbastanza complesse e anche dure da attuare in una vera emergenza , ma necessarie. 

Per  la ventilazione bisogna utilizzare sistemi e modalità che assicurino un distanziamento e riducano l’eventuale contatto con il paziente.  La ventilazione esterna è opportuno che venga eseguita  solo con uso di pallone auto-espansibile (tipo Ambu) ed eventualmente, ma solo in casi limite (es. problemi con il pallone-maschera, misura inadeguata della maschera, pazienti pediatrici), si può utilizzare la pocket-mask provvista di tubo distanziatore (catetere di Mount), quando il soccorritore, consapevolmente, ritenga che il rischio per sé sia nettamente inferiore al beneficio per la vittima.

Ovviamente, è sconsigliata la respirazione bocca a bocca...

Tra le raccomandazioni per il soccorso in mare, troviamo l’uso di pattino o di tavola di salvataggio (surf rescue) per mantenere il distanziamento e, soprattutto, il ricorso a maschera e boccaglio, a protezione della propria integrità, per limitare la possibilità di contatto con la persona in pericolo e minimizzare la trasmissione di secrezioni respiratorie ipoteticamente veicolanti il virus.

Entrambi i dispositivi saranno accoppiati ad una fonte di erogazione di ossigeno normobarico.


C'è però da sottolineare che le cose, nella realtà di tutti i giorni, possono essere multiformi, diverse... ad esempio potremmo trovarci a dover soccorrere un bimbo e magari essere tentati di saltare le procedure. Insomma, le norme sono "indirizzi", raccomandazioni... poi entra in campo l'emotività, il buon senso, l'opportunità e, quindi, anche il "rischio".


A questo indirizzo la circolare da scaricare:

drive.google.com/file/d/1W6yXP5rTZ_xw6gn6_I6t8HFanN2gxjTy/view