Per la sindaca di Roma, Virginia Raggi, «gli impianti regionali di smaltimento dei rifiuti devono essere obbligati a ricevere la spazzatura di Roma fino al massimo della loro capienza. Questo può farlo il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti con una apposita ordinanza».

E la regione Lazio è intervenuta con una nota in risposta ai rilievi della Sindaca: "Nelle prossime ore la Regione Lazio, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, emanerà un'ordinanza, in base all'articolo 191 del decreto legislativo 152 del 2006, con cui verrà disposto, per motivi di urgente necessità di tutela dell'ambiente, che tutti gli impianti di trattamento dei rifiuti del Lazio garantiscano la massima operatività per accogliere i rifiuti prodotti dalla città di Roma.

Al tempo stesso questa ordinanza indicherà un preciso cronoprogramma di azioni da realizzare da parte della società Ama con l'obiettivo di raccogliere in breve tempo tutti i rifiuti attualmente giacenti sulle strade della Capitale, ripulendo e ripristinando le condizioni di igiene e di decoro urbano.

In particolare, l'azienda municipalizzata dovrà anche assicurare la funzionalità di idonee infrastrutture logistiche, come stazioni di trasferenza e aree di trasbordo; la disponibilità di ulteriori impianti di trattamento mobili; ristabilire il regolare e tempestivo pagamento dei fornitori aziendali".

A questo punto, alla sindaca di Roma non rimarranno più alibi in relazione alla mancata pulizia delle vie della Capitale. Un'emergenza che non risale certo agli ultimi giorni, visto che già ad inizio anno la Raggi parlava di chiamata alle armi per combattere la guerra contro la spazzatura.

La battaglia, però, non è stata vinta. Infatti, mentre sul suo profilo Facebook la sindaca posta immagini di strade riparate, di nuovi filobus di interventi antidegrado, i romani denunciano di essere invasi dalla spazzatura, descrivendo una situazione di totale degrado, tanto che persino il presidente dell'ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, ha scritto alle istituzioni locali e nazionali evidenziando addirittura possibili pericoli per la salute pubblica, chiedendo per questo interventi rapidi di rimozione dei cumuli d'immondizia in special modo davanti ad ospedali, scuole, centri commerciali, parchi pubblici e aree residenziali.

«Se i rifiuti macerano sotto il sole - ha scritto Magi - con le alte temperature, costituiscono un serio rischio per la salute legato alla proliferazione di germi e parassiti con la possibilità di diffusione di malattie infettive attraverso contatto diretto o indiretto tramite gli insetti e soprattutto entrando in contatto con gli escrementi di uccelli e roditori».

E, a quanto pare, non c'è neppure da essere molto ottimisti sul futuro. Infatti, secondo il nuovo amministratore delegato di Ama, Paolo Longoni, la forte criticità attuale è causata da un deficit di mancato smaltimento pari a 300 tonnellate di immondizia indifferenziata.

E sempre secondo Longoni, per arrivare ad una normalizzazione della situazione i romani dovranno attendere San Silvestro, in pratica la fine dell'anno!