Gianluigi Paragone, alla trasmissione Accordi e Disaccordi andata in onda venerdì sera su Canale 9, ha detto che il gruppo dei 5 Stelle al Senato voterà sì alla richiesta del Tribunale dei ministri di Catania di processare Matteo Salvini per il caso della nave Diciotti.

Paragone non ha dubbi: «Io credo che già Salvini abbia deciso di non sottrarsi al processo, quindi il problema neanche esiste. Noi non abbiamo mai negato alla giustizia un ministro o un parlamentare, andiamo in linea. Potrebbe sorprendere tutti anche la Lega e votare sì.

Qualcuno gli sta regalando una campagna elettorale già fatta e di imbarazzo qua in giro ce n’è poco», ha poi concluso Paragone rispondendo alla domanda se la decisione di Salvini di farsi processare potrebbe togliere il Movimento 5 Stelle da un situazione imbarazzante.

Lasciando da parte l'ottimismo (ingiustificato, viste le dichiarazioni sull'argomento anticipate dal suo capo politico) di Paragone su come i 5 Stelle voteranno al Senato, quello che è interessante sottolineare è che, anche in questo caso ci viene proposta l'insindacabilità di giudizio riguardo a ciò che Salvini, fa e dice.

L'unica cosa certa, almeno in Italia, è che Salvini sia sempre e comunque dalla parte della ragione. Infatti chi lo critica è un oppositore e lo fa per ragioni politiche. Se poi la critica si fonda su delle considerazioni logiche o giuridiche, è comunque sbagliata, perché contribuirà a favorire Salvini e la sua propaganda.

Questo è quanto si sente dire chiunque abbia "l'insensatezza" di non essere d'accordo con Salvini ed abbia l'insensatezza di farlo sapere.

E naturalmente se dei magistrati, codice alla mano, chiedono conto al ministro dell'Interno delle sue azioni e lo rimandano a giudizio perché anche un ministro non può ignorare la legge, allora vuol dire che quelli sono magistrati di sinistra, toghe rosse, comunisti, ecc... che agiscono solo per interesse politico e, alla fine del gioco, contribuiranno solo a far aumentare i consensi di Matteo Salvini.

Quindi, è evidente che Matteo Salvini è ingiudicabile e di conseguenza può e deve fare un po' quel che crede. Buon per lui!


E ad alimentare la campagna "ha ragione Salvini" contribuiscono anche i personaggi dello spettacolo, soprattutto quelli attenti a seguire dove va il consenso. Il più recente tra tutti è l'esempio della zia (così si definisce lei, anche se il termine più opportuno sarebbe nonna o bisnonna) degli italiani, la signora Mara Venier.

Ospite di Un Giorno da Pecora, la conduttrice di Domenica In ha dichiarato: «Non vorrei entrare in qualcosa più grande di me, ma penso che bisogna mettere anche dei paletti. I migranti vanno accolti, ci deve esser però la collaborazione di tutta Europa, non può esser soltanto l'Italia. Secondo me ha perfettamente ragione Salvini

E ci mancherebbe! Brava Mara. Così si fa. Lo riconosce anche lo stesso Salvini che, immancabilmente, ha commentato la dichiarazione in questo modo: «Parole di buonsenso da Mara Venier, grazie!»

Ed in fondo, nessuno la può negare la necessità che l'intera Europa si faccia carico del problema accoglienza, dato che tale necessità era già stata definita dal Parlamento europeo nel 2015, proprio per cercare di dare una mano all'Italia e alla Grecia nella gestione delle migliaia di migranti sbarcati sulle loro coste. La ripartizione doveva essere effettuata per quote, in base alla popolazione e al Pil.

Purtroppo, però, gli Stati europei non hanno fatto tutta la loro parte ed alcuni di essi, oltretutto, non l'hanno fatta praticamente per nulla. Quali sono stati? Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Austria... Tutti Stati che Salvini ci porta ad esempio, e il cui modo di far politica, secondo lui, l'Italia dovrebbe seguire.

Ma come! Da una parte Salvini dice che l'Europa si deve far carico, in quota parte, dei migranti presenti in Italia e dall'altra esalta i Paesi che invece, tra tutti, di quei migranti non ne hanno accolti che poche decine.

Ma non è una contraddizione? Non è un assurdità? E che ha da dirne in proposito Mara Venier?