Si è soldati perché un giorno, più o meno lontano, abbiamo sentito la chiamata della Patria, e si è peacekeepers per due ordini di motivi: perché il nostro cuore è generoso ma anche perché siamo addestrati a farlo. Ecco, per aiutare gli altri, dobbiamo mantenerci altruisti  nell'animo e soldati nella formazione e non essere l'uno o l'altro,  ma dimostrarci capaci di includere entrambi gli aspetti in una persona sola." 

Queste le parole del Generale di Brigata Diodato Abagnara, Comandante della missione "Leonte  XXV" in Libano. Il Comandante Bagnara ha inoltre voluto confermare la determinazione della Task Force di continuare a perseguire gli obiettivi della missione ovvero le attività di training che hanno come scopo il mantenimento di elevati standard di efficienza operativa.

Nei giorni scorsi infatti, la Joint Task Force Lebanon (JTF-L) -Sector West (SW), attualmente su base Brigata Bersaglieri "Garibaldi", ha portato a termine in poco più di 3 mesi  21 giornate di poligono e 27 giornate COMBINEX (Combined Exercise) che hanno coinvolto oltre 500 unità. In un teatro operativo come quello libanese ci sono diversi fattori da considerare: l'adattamento dei militari a scenari comunque già resi noti nella fase di addestramento pre-immissione, l'interazione con nuovi contingenti che spesso hanno procedure molto diverse da quelle applicate dal personale italiano.

Il settore Ovest della missione UNIFIL infatti comprende oltre all'Italia 12 nazioni: Croazia, Brunei, Armenia, Ghana, Irlanda, Repubblica di Macedonia, Malesia, Malta, Repubblica di Corea, Tanzania, Serbia e Slovenia. Con l'obiettivo di recepire pienamente il mandato conferito dalla Risoluzione 1701/2006, il Comando UNIFIL, sin da subito, ha emanato una serie di procedure denominate Standard Tactical Immediate Reaction (STIR) che prevedono reazioni pianificate ad eventi che potrebbero occorrere sul terreno come, ad esempio, lancio di assi e/o atteggiamento ostile verso pattuglie dei Contingenti, richiesta di aiuto da parte di civili o presenza di armi illegali nell'area di responsabilità. 

Per questo motivo ed anche per assolvere al meglio al compito assegnato, vengono condotte anche per armonizzare le diverse regole di ingaggio dei paesi che partecipano alla missione UNIFIL,  attività addestrative di amalgama tra le cinque Task Force di manovra del Settore (ITALBATT, GHANBATT, IRISHBATT, ROKBATT e MALBATT).

Non si fa solo addestramento congiunto con le Lebanese Armed Forces (LAF) o di programmi di familiarizzazione (Familiarization Deployment- FAMDEP) con le forze di intervento rapido ma anche di training tra Task Force, come le Combined Exercise (COMBINEX), svolte per affinare le STIR o incrementare il livello di conoscenza di procedure standardizzate (Standard Operating Procedures- SOPs) oltre che esercitazioni interne e/o a fuoco (Firing Exercise-FIREX) volte al mantenimento degli standard prefissati. Perché i militari italiani e non solo devono essere pronti ad intervenire per far rispettare il cessate il fuoco ed il rispetto della Blue Line.

Con il contributo de la sottile linea rossa